Non tutti i professionisti sono a conoscenza della possibilità di risparmiare sui regali di Natale non solo nei confronti dei clienti ma anche dei propri dipendenti. I professionisti che si stanno preparando all’acquisto di regali di Natale da donare ai propri clienti, dipendenti e fornitori, potranno dedurre i costi e detrarre l’Iva in modo differente in base al fortunato destinatario dell’omaggio

Omaggi a terzi e dipendenti

Sono due le tipologie di destinatari dei regali di Natale che determinano un trattamento diverso a livello fiscale: dipendenti e terzi. In quest’ultima categoria rientrano sia i clienti che i fornitori. In questo caso sia ai fini Irap che Ires, le spese sono deducibili nell’ordine dell’1%, se la spesa è entro i 50 euro. Discorso diverso per quanto riguarda i doni ai dipendenti, in tal caso le spese sono deducibili ai fini Ires e Irap, nell’ordine del 100% perché gli omaggi ai dipendenti sono da considerare spese per prestazioni di lavoro dipendente e quindi deducibili al 100% così come previsto dall’articolo 54, comma 1 del Tuir. L’Iva però è indetraibile al 100% per mancanza di inerenza (articolo 19, comma 1, Dpr 633/72).

Anche per le cene di Natale possono essere utilizzate le detrazioni con la stessa distinzione tra dipendenti e soggetti terzi.Nel primo caso si tratta di una liberalità a favore dei dipendenti deducibile nel limite del 75% in quanto spesa relativa a somministrazione di alimenti e bevande (articolo 54, comma 5, del Tuir) e nel limite del 5 per mille delle spese per prestazioni di lavoro dipendente. L’Iva è sempre indetraibile, così come la spesa deve considerarsi indeducibile ai fini Irap. Nel caso della cena di Natale offerta a soggetti terzi, va inserita come spesa di rappresentanza, sarà quindi deducibile nel limite del 75% in quanto spesa relativa a somministrazione di alimenti e bevande e nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta ai fini Irpef che Irap. L’Iva è indetraibile.

Bonus internet: arriva la proroga dall’Ue

Le buone notizie non sono finite. Infatti La Commissione Europea ha approvato la proroga del bonus connettività per tutto il 2023. Viene dunque posticipata la scadenza del 15 dicembre, i professionisti potranno richiede il voucher per abbonamenti ad internet ultraveloce fino al 31 dicembre 2023. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e come richiederlo. La notizia è stata annunciata attraverso un comunicato stampa dell’ex Mise ora ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dunque i titolari di partita Iva avranno più tempo per richiedere il voucher connettività che ammonta fino ad un massino di 2.500 euro per abbonamento. Attenzione il bonus riguarda solo ed esclusivamente gli abbonamenti a internet ultraveloce.

Quattro diversi voucher disponibili

Sono quattro le tipologie di voucher erogabili per un contributo minimo di 300 euro e massimo di 2.500 euro, gli importi variano in base alla velocità della connessione prevista nel contratto stipulato Vediamo quali sono in dettaglio:

- Voucher A1: prevede un contributo di connettività di 300 euro a fronte di un un contratto minimo di 18 mesi in cui si dichiara il passaggio ad una connessione più veloce compresa tra 30 Mbit/s – 300 Mbit/s;

- Voucher A2: offre un contributo di 500 euro per un contratto minimo di 18 mesi. in cui si dichiara il passaggio ad una connessione più veloce compresa tra 300 Mbit/s – 1 Gbit/s.;

- Voucher B: prevede un contributo di 500 euro per un contratto della durata di18 mesi e con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s;

- Voucher C: offre un contributo pari a 2 mila euro per un contratto dalla durata pari a 24 mesi e con un intervallo di velocità nella connessione superiore a 1 Gbit/s. Il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro, per un totale di 2.500 euro, a fronte delle spese di allacciamento alla rete. Per questa tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 100 Mbit/s.