Avvocato penalista, 52 anni, nero e progressista. E questo il sintetico identikit di Hakeem Jeffries, il deputato democratico che ha ereditato la carica di Nancy Pelosi come leader Dem alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Jeffries viene da New York e dal 2019 e per quattro mandati ha guidato il Caucus. La sua ascesa ai vertici del partito assume ancora piu rilevanza in quanto si tratta del primo afroamericano capo dei democratici al Congresso.

Ma a differenza della Pelosi sarà un leader della minoranza parlamentare, infatti anche se nelle elezioni di medio termine i repubblicani non sono riusciti a rispettare le previsioni su l'ondata rossa di vittorie, hanno però guadagnato una maggioranza risicata alla camera bassa.

La scelta caduta su Jeffries sembra essere stata guidata dalla stessa Pelosi quando, a 82 anni, ha deciso il suo ritiro dalla scena politica lo scorso 17 novembre. La sua dichiarazione: «È giunta l'ora per una nuova generazione di guidare il caucus democratico», è stata vista come il segnale che stava per arrivare un cambiamento tra i vertici Dem. Una mossa apparentemente coordinata con i due principali vice della ex speaker della Camera, Steny Hoyer, 83 anni, e Jim Clyburn, 82, che hanno rapidamente seguito l'esempio rilasciando dichiarazioni sui loro piani futuri lontani dalle cariche.

Entrambi hanno così appoggiato Jeffries insieme a altri esponenti della nuova generazione di leader democratici. I nomi di questi ultimi sono stati resi subito noti, insieme a Hakeem Jeffries, sono rapidamente saliti alla ribalta anche Katherine Clark e Pete Aguilar.

E stato in questo frangente evidente che l elezione di Jeffries era stata da tempo preparata, il nuovo capo dei democratici infatti non ha mancato immediatamente di lodare Pelosi definendola «la speaker più esperta della storia americana, la mano ferma sul martelletto durante alcuni dei periodi più turbolenti che la nazione abbia mai affrontato.».

Sugli scranni più alti della nomenclatura dell’Asinello la deputata del Massachusetts Katherine Clark, di 59 anni, che rappresenta il ruolo di whip, il secondo posto di leadership democratica, mentre Pete Aguilar, 43 anni, della California, è stato scelto per succedere a Jeffries nel ruolo di presidente del Caucus.

Il rimpasto sembra essere diretto anche a sedare le critiche che montano da parte degli elettori secondo cui i leader del loro partito sono troppo vecchi. Ma soprattutto per neutralizzare la sinistra che fa riferimento a Bernie Sanders e che negli ultimi sei anni ha acquisito un'importanza sempre maggiore.

Il trio che guida i Dem però dovrà operare una ricomposizione complicata perché in molti li vedono come allineati all’establishment e frutto di un'operazione costruita a tavolino. Ma probabilmente è nella biografia del nuovo leader che andrà rintracciata quella che sarà la sua azione politica. Nato e cresciuto nel quartiere di Brooklyn di New York, dopo essere divenuto un avvocato abbastanza noto ha prestato servizio nell'Assemblea dello Stato prima di candidarsi alla Camera nel 2013.

Durante quella campagna elettorale fu definito come il Barack Obama di Brooklyn, un paragone che lui stesso ha respinto ma vero se si considera la capacità di unificare i consensi delle varie anime democratiche. Fin dalla sua elezione infatti si è guadagnato la fama di democratico sincero, popolare tra la maggior parte dei colleghi, qualità che hanno contribuito ad accrescere la sua crescente influenza. Jeffries non ha mancato di abbracciare le battaglie per i diritti civili a favore degli afroamericani come nel 2015 quando ha guidato la protesta alla Camera contro l'uccisione di neri da parte della polizia.

Passione politica ma anche uso dell'immaginario culturale black, dimostrato dal suo omaggio al rapper The Notorious B. I. G., Christopher Wallace, nato nel suo stesso distretto e ucciso a Los Angeles nel 1997. Jeffries dichiarò che l'artista hip hop rappresentava la classica incarnazione del sogno americano.