«Mentre scrivo l’enews, puntuale come sempre arriva l’attacco dell’Anm, l’associazione dei magistrati. Dicono che io sono responsabile di "una pericolosa delegittimazione dell’operato della magistratura". Risponderò nel pomeriggio durante la conferenza stampa. Ma nel frattempo invito a leggere i fatti contenuti ne "Il Mostro"». Così Matteo Renzi replica all'Associazione nazionale dei magistrati, che a sua volta aveva diffuso una nota dopo la pubblicazione di alcuni stralci della versione aggiornata de "Il Mostro", il libro scritto dall'ex premier, in cui si parla anche delle intercettazioni di Marco Carrai. «Secondo me delegittima la magistratura chi non rispetta le sentenze della Corte di Cassazione, come ha fatto il PM Turco. Secondo me delegittima la magistratura chi fa le indagini male a Siena sulla vicenda David Rossi, come ha fatto il PM Nastasi. Secondo me delegittima la magistratura chi molesta sessualmente una collega, come ha fatto - secondo il CSM - il Procuratore Creazzo», prosegue Renzi. «La magistratura viene delegittimata quando i magistrati che sbagliano non pagano mai. Se cercate chi delegittima la magistratura, signori dell’ANM, guardate in casa vostra. E magari per una volta evitate di attaccarmi. Perché, come forse si è vagamente intuito, non mi fate paura», prosegue il leader di Iv. Nella enews, Renzi tra l’altro scrive: «Le polemiche, quando ci sono polemiche come per il segreto di Stato legato alle indagini sull’autogrill, sono sempre sulle interpretazioni che ciascuno vuol dare. Ma la verità è che nessuno smentisce mai il contenuto del libro. Per un motivo: perché nel libro io scrivo la verità. E perché nessuno mi può ricattare o minacciare. Tutto qui».

La nota dell'Anm: «Da Renzi attacchi diretti ai pm»

Resta il fatto che per l'Anm, le ultime dichiarazioni di Renzi sui pm di Firenze «si traducono in attacchi diretti alla persona dei singoli magistrati requirenti, ingiustamente additati come autori di condotte "eversiva" e ’"scandalose"». «È quasi superfluo ricordare - scrive la giunta dell'Anm - che l’esercizio dell’inviolabile diritto di difesa dell’imputato, come pure del diritto di critica sugli atti e sui provvedimenti della Magistratura, non dovrebbe mai travalicare in offesa alla stessa funzione giudiziaria, la cui immagine di imparzialità e terzietà va costantemente preservata, costituendo patrimonio indispensabile per la stessa vita democratica del Paese».