Sesta condanna a morte in Iran per le proteste contro il regime. La Corte rivoluzionaria di Teheran, secondo quanto riferisce il sito Mizan Online, ha deciso la sentenza capitale per un uomo giudicato colpevole di «aver estratto un coltello con l’intenzione di uccidere, diffondere il terrore e creare insicurezza nella società durante i recenti disordini». La Corte ha anche dichiarato l’imputato colpevole di «moharebeh», reato che significa «guerra contro Dio». La condanna può essere ancora impugnata dinanzi alla Corte suprema, ma nel Paese non si placa l’ondata di proteste seguite alla morte, il 16 settembre, di Mahsa Amini, una ragazza curda iraniana di 22 anni, arrestata dalla polizia morale per aver infranto il rigido codice di abbigliamento per le donne nel Paese. Le autorità iraniane hanno accusato a più riprese l’Occidente di fomentare le rivolte. E proprio oggi è stata arrestata in Iran anche l'attrice Hengameh Ghaziani, "colpevole" di aver pubblicato su Instagram un video in cui, senza velo, esprimeva solidarietà alle proteste. L'attrice aveva detto ai suoi follower di temere che quello fosse il suo «ultimo post».  E così è stato. Poche ore dopo, infatti, Hengameh Ghaziani è stata convocata in procura e poi arrestata. A riferire l’accaduto, i media statali, mentre gli account di attivisti per i diritti umani in Iran si sono riempiti di denunce dell’ennesimo arresto. Ghaziani aveva criticato la dura repressione delle manifestazioni da parte del regime e nel suo ultimo post aveva promesso: «Sarò con il mio popolo fino al mio ultimo respiro».