Un 2022, e in particolare un autunno, di ottimi ascolti per Mediaset mette di buon umore l’ad, Piersilvio Berlusconi, che in un incontro con la stampa a Cologno Monzese fa il punto della situazione, rabbuiandosi per un attimo solo quando si parla del caso Iene: un suicidio a Forlimpopoli che sarebbe avvenuto a seguito di un loro servizio. «Noi facciamo tv che si occupa di tutti i temi, fa anche cronaca e attualità. Nel fare questo capita di andare oltre ciò che è editorialmente giusto. Che non è un dato oggettivo ma legato alle sensibilità personali. Non deve più succedere, dovremo alzare il livello di attenzione ulteriormente», dice l’ad. «Quella cosa lì non mi è piaciuta, succede, ma bisogna tenere alto il livello di guardia». Come alto, sottolinea Berlusconi, è il livello del lavoro fatto in Mediaset che porta nuovi ottimi risultati di ascolto: «Siamo diventati ancora più forti. Questi dati non sono casuali, abbiamo una squadra di manager televisivi con cui riusciamo a fare un lavoro certosino, non solo con una logica editoriale, ma anche con una logica di efficienza sempre più presente». In un quadro difficile però, il governo dovrebbe tutelare maggiormente gli editori. «Il nuovo governo - dice Berlusconi - si trova in una situazione complicatissima e non posso dare consigli. Ma più che avvantaggiare noi si dovrebbe farci almeno lavorare con parità di condizioni rispetto ai Big Tech, che oggi ad esempio hanno un livello di tasse ben diverso dal nostro. Non essere avvantaggiati, ma almeno non svantaggiati rispetto a questi che sono dei mostri».

Caso Iene, la procura di Forlì indaga per istigazione al suicidio

Intanto della drammatica vicenda si sta occupando la procura di Forlì, che indaga contro ignoti per la morte di Roberto Zaccaria. Il 64enne di Forlimpopoli si sarebbe tolto la vita dopo la puntata delle Iene in cui si raccontava di come avesse finto a lungo di essere una ragazza in chat, ingannando così Daniele, un 24enne, morto a sua volta suicida dopo aver scoperto la verità. La Procura di Forlì, diretta da Maria Teresa Cameli, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Da quanto apprende LaPresse, la Procura vuole far luce anche sul fatto che, dopo la messa in onda della puntata - lo scorso martedì 1 novembre - sui muri di alcune strade di Forlimpopoli erano apparsi dei manifesti con frasi offensive contro il pensionato. "Maledetto devi morire e bruciare all’inferno", il tenore degli insulti. Nelle ore successive Zaccaria si era rivolto ai carabinieri della stazione locale sporgendo denuncia contro ignoti: neanche il tempo di far partire le indagini che il 64enne è stato trovato senza vita domenica mattina. I manifesti con gli insulti e le minacce potrebbero essere la chiave: il 64enne - nonostante il volto fosse stato oscurato nel programma - sarebbe stato riconosciuto dai compaesani nel servizio televisivo a causa di alcune connotazioni fisiche - l’uomo infatti era calvo - dai vistosi tatuaggi e degli ambienti ripresi dalle telecamere. Per questo gli inquirenti ipotizzano che non avrebbe retto alla vergogna e alla gogna pubblica. La madre e la sorella, difese dagli avvocati Pier Paolo Benini e Antonino Lanza, chiedono giustizia per il 64enne che, comunque, aveva comunque già pagato per il suo crimine: condannato per sostituzione di persona, aveva pagato una multa. Archiviata l’accusa di morte come conseguenza di altro reato.