«I nazisti hanno bruciato i libri, e in occidente ora hanno censurato Dostoyevsky e Tchaikovsky». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso al Valdai Forum, come riporta Ria Novosti. Quello che il mondo sta affrontando è il decennio più pericoloso dalla seconda guerra mondiale. Un decennio «cruciale» e «pericoloso», ha detto Putin, affermando che «il dominio dellOccidente, che è disunito, sta volgendo al termine». «Dietro la loro arroganza, alcuni Paesi europei non si accorgono che loro stessi sono già diventati vassalli, spesso senza diritto di voto», ha sottolineato il presidente russo. Ma la Russia - dice - non vuole essere nemica dell'Occidente. «Abbiamo cercato di stabilire dei rapporti con i principali Paesi dellOccidente, con la Nato, con un unico appello: smettiamo di essere nemici», spiega Putin, evidenziando che il desiderio «era sempre sincero». «Nelle attuali condizioni di duro conflitto, dirò direttamente alcune cose: la Russia, essendo una civiltà indipendente, non si è mai considerata e non si considera un nemico dellOccidente. Lamerico fobia, langlofobia, la francofobia, la germanofobia sono forme di razzismo analoghe alla russofobia e allantisemitismo, come qualsiasi manifestazione di xenofobia». LOccidente usa le sanzioni economiche per fare finire le «rivoluzione colorate», come è successo con la rivoluzione arancione in Ucraina. «LOccidente impone sanzioni contro coloro che non vogliono essere sotto il loro controllo», prosegue Putin aggiungendo che «la Russia non cerca legemonia. La Russia non sfida lOccidente, cerca solo di riservarsi il diritto di svilupparsi». «LOccidente può introdurre valori "strani", come quelle sul genere e le parate gay, ma non ha il diritto di pretendere lo stesso dagli altri. Se le élite occidentali credono di poter instillare nelle menti della loro gente, delle loro società, tendenze strane, come dozzine di generi e le parate del Gay pride, così sia, facciano quello che vogliono. Ma sicuramente non è giusto che gli altri seguano la stessa direzione».