«Io ministro della Salute? Nella vita ci sono delle stagioni, considero chiusa la parentesi politica, non sono la persona adatta per quel mestiere. Per chi fa il nostro mestiere, quello degli scienziati, il mondo della politica può risultare molto ostico». Lo ha spiegato Ilaria Capua, virologa e direttrice del Centro One Health all’Università della Florida, ospite di "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1, rispondendo alla domanda su un suo possibile coinvolgimento nel nuovo Governo. «Ho passato anni della mia vita a comunicare alle persone che prima o poi una pandemia sarebbe arrivata. I virus sono un mondo affascinante e proprio perché mi sono incuriosita la pandemia l’ho studiata, ci ho lavorato, l’ho raccontata... e ’mò bastà! Sono pronta a separarmi dai virus», scherza la virologa. Il cui rapporto con la politica è stato per il passato assai turbolento per via di una vicenda giudiziaria che le procurò una vera gogna mediatica e la portò alle dimissioni da parlamentare nel 2016.

Ilaria Capua, la vicenda giudiziaria e la gogna

Tutto cominciò con uno scoop de L'Espresso che poi si risolse in un nulla di fatto. La virologa, all’epoca anche deputata della Repubblica, venne indagata per traffico internazionale di virus, diventando così il bersaglio di una campagna mediatica e politica che la trasformò ben presto in una "trafficante di virus". Il M5s ne chiede subito le dimissioni dal Parlamento. Lei decide di dimettersi dalla carica autonomamente, accettando una cattedra negli Stati Uniti e la possibilità di continuare la ricerca Oltreoceano. Poi il 5 luglio del 2016 l’inchiesta si chiuse: il giudice per l’udienza preliminare decide il pieno proscioglimento perché il fatto non sussiste. In seguito sia il Pd che Forza Italia hanno porto le loro scuse alla scienziata.

Leggi anche: Ilaria Capua e la gogna giustizialista, la politica ora chiede scusa