Silvio Berlusconi ha chiesto alla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni «pari dignità» rispetto alla Lega di Matteo Salvini e i desiderata del Cav potrebbero essere accontentati, dal momento che l’orientamento sarebbe quello di concedere quattro ministeri al Carroccio e quattro a Forza Italia, mentre il resto della squadra sarebbe composta da uomini di Fratelli d'Italia e tecnici (nonostante la contrarietà di Berlusconi).

Governo Meloni, Salvini sempre in bilico

Matteo Salvini, pur intendendo giocare fino all’ultimo la partita sul Viminale (dove in testa rimane Matteo Piantedosi), semina alcuni indizi chiave sulle caselle considerate rilevanti. «La difesa di agricoltori, allevatori e pescatori italiani sarà una priorità del nostro governo, che nascerà a breve grazie alla vostra fiducia», cinguetta postando una foto con i vertici Coldiretti e alimentando le voci secondo le quali la scelta del leader potrebbe ricadere sulle politiche agricole. È poi con una nota del Carroccio che arriva un secondo messaggio in bottiglia: «Dopo trent’anni di battaglie, questa sarà la legislatura che finalmente attuerà quell’Autonomia delle Regioni che la Costituzione prevede.- si legge - E il Ministero per le Riforme e gli Affari Regionali sarà protagonista di questa pacifica rivoluzione».

Berlusconi dice no al capo dei servizi segreti agli Esteri

L’indicazione leghista per questo dicastero potrebbe essere quella di Erika Stefani (che ha già ricoperto questo ruolo nel governo giallo-verde) ma in realtà da Fratelli d'Italia anche Raffaele Fitto, raccontano, sognerebbe un ritorno all’incarico già ricoperto tra il 2008 e il 2011 con Berlusconi premier. L’attuale europarlamentare potrebbe comunque alla fine andare agli Affari Ue, mentre per la Farnesina restano alte le quotazioni di Elisabetta Belloni (che Berlusconi non vorrebbe per il discorso dei "tecnici" nel governo Meloni) e Adolfo Urso è in pole per la delega ai servizi.

Governo Meloni, i nodi Tajani e Giorgetti

Per via XX settembre continua invece il pressing su Fabio Panetta, mentre Maurizio Lupi - che pure non disdegnerebbe un ritorno alle Infrastrutture - potrebbe sostituire Federico D’Incà ai rapporti con il Parlamento. Restano poi i "nodi" Tajani e Giorgetti. Il coordinatore di Forza italia potrebbe succedere a Lorenzo Guerini alla Difesa o magari essere tentato dalla presidenza della Camera, mentre l’attuale titolare del Mise, soprattutto se Roberto Calderoli fosse chiamato al Governo quale ministro per le Riforme, potrebbe finire sullo scranno più alto di palazzo Madama. Giovanbattista Fazzolari, infine, dovrebbe ricoprire il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il braccio destro di Meloni è già al lavoro sui principali dossier, compresi quelli internazionali. La leader, infatti, dopo aver affrontato i dossier più urgenti, inizierà il tour delle cancellerie europee e non solo. Il primo invito ricevuto è quello di Volodymyr Zelensky che ha chiesto alla "quasi premier" di andare a Kiev per blindare l’asse Italia-Ucraina.