Non eletto. Anzi sì. È l’ennesimo colpo di scena con al centro Umberto Bossi, di nuovo catapultato a Roma dopo il riconteggio da parte del Viminale delle schede elettorali, tre giorni dopo il voto di domenica. Alla Camera c’è posto dunque pure per il Senatur, che dato per sconfitto alle urne non aveva mancato di far sentire la sua voce, quasi sentendosi più a suo agio fuori dal Palazzo: «avevo accettato la candidatura solo per rispetto dei militanti», aveva detto ieri all’AdnKronos, non facendo mancare una bacchettata alla linea salviniana, con l’appello ad ascoltare «il messaggio chiaro e inequivocabile del popolo Nord». Tantissime le polemiche e i mugugni nel mondo leghista per la mancata elezione del padre del movimento padano. Tanto che lo stesso Salvini cerca rimedio in un "tecnicamente" impossibile posto da senatore avita per Bossi: «Lo chiederemo subito». Oggi arriva il dietro-front del Viminale, il ministero cui lo stesso Salvini aspira a tornare, che ammette l’errore e promuove Bossi. Un coup de theatre che Salvini, sperando che sia la parola fine a una vicenda che ha messo in imbarazzo tutto il partito, così commenta: «Il Viminale riconta le schede e corregge degli errori: Umberto Bossi è eletto in Lombardia. Quante parole al vento…». Ma quello su bossi non è l'unico errore commesso dal Viminale, che tramite il sito Eligendo, sta correggendo la lista degli eletti. Anche il tesoriere della Lega, Giulio Centemero, è stato eletto alla Camera nel collegio plurinominale di Bergamo. Esce in Molise la leader dei giovani Dem Caterina Cerroni, a cui è stato tolto il seggio. Salta il seggio per la dem Enza Bruno Bossio. Passa al suo posto, nel plurinominale Camera in Calabria, il pentastellato Riccardo Tucci. La Lista democratici e progressisti elegge dunque solo un deputato in Calabria, Nico Stumpo.