L’ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo è stato prosciolto dalle accuse di stalking e violenza privata nei confronti di tre borsiste della scuola per magistrati “Diritto e scienza”. La decisione è stata presa dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bergamo, Vito Di Vita. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio: secondo l’accusa l’uomo, 52 anni, sospeso da cinque dalla magistratura, esercitò pressioni, imponendo, fra l’altro, rigide regole sull’abbigliamento. I suoi legali, gli avvocati Gianluca D’Oria e Beniamino Migliucci, avevano insistito per il non luogo a procedere. Il procedimento era stato trasferito a inizio 2021 a Bergamo per competenza territoriale, in quanto la prima parte offesa vive in città. Il giudice, dunque, ha accolto la richiesta della difesa e prosciolto Bellomo «perché il fatto non sussiste» per quanto concerne tre parti offese — anche rispetto a un episodio prescritto — e rimandato gli atti invece a Massa Carrara, di nuovo per competenza territoriale, su una quarta allieva. In quest’ultimo caso, per il quale Bellomo rispondeva solo di violenza privata, il reato è stato derubricato in un tentativo. «È la fine di un incubo», ha sintetizzato l’avvocato Migliucci al Corriere della Sera. Con Bellomo era imputato anche il pm Davide Nalin: assolto anche lui.