Nelle carceri italiane, dimenticate dai partiti in campagna elettorale, ancora un suicidio. A denunciare il sessantacinquesimo caso dall'inizio dell'anno è l'associazione Antigone, che scrive su Facebook: «Oggi è il giorno del silenzio elettorale prima delle elezioni di domani. Un silenzio che, sul tema del carcere, abbiamo registrato per tutta la campagna politica. Un silenzio assordante. Nonostante a fare rumore sia stato il numero drammatico dei suicidi avvenuti tra le mura delle galere italiane. Ieri il conteggio è arrivato a 65», si legge nel post di Antigone che da tempo denuncia l'indifferenza generale della politica alle condizioni carcerarie. «A togliersi la vita - prosegue il post - sono stati due detenuti, uno si trovava a Crotone (appena entrato in carcere dopo aver già tentato il suicidio in libertà), un altro all’Ucciardone di Palermo. In quest’ultimo caso l’uomo è morto in ospedale, dove era stato trasportato dopo aver tentato di suicidarsi qualche giorno fa». Eppure il tema è stato completamente assente nel dibattito politico di questa campagna elettorale. Nonostante l’indiscutibile sensibilità e buona volontà della ministra Marta Cartabia, di fatto, non è stato attuato nulla di concreto.