C’è solo un modo per riaprire la partita elettorale, per ora apparentemente dall’esito scontato, ed è interamente affidata al buon senso dei cittadini che non si riconoscono nel centrodestra. La crescita esponenziale del Movimento 5 Stelle al Sud e la competitività inattesa del Terzo polo (che mira addirittura superare in consensi il Carroccio) potrebbero infatti spingere gli elettori ad auto organizzare una sorta di desistenza dal basso - indipendentemente dalle indicazioni dei leader - premiando, collegio per collegio, i candidati con maggiore possibilità di successo nella sfida alla coalizione meloniana. Solo così il pronostico potrebbe essere ribaltato, almeno al Senato, riducendo sensibilmente il margine di vittoria di Giorgia Meloni. Perché in questo modo la logica del “voto utile” comincerebbe ad assumere davvero un senso compiuto.

Certo, sarebbe la negazione del ragionamento proposto fino allo sfinimento in questa campagna elettorale da Enrico Letta, convinto che il Pd sia l’unica forza in grado di competere con la destra italiana, ma la desistenza dal basso è l’unico strumento che tiene conto della realtà frammentata del blocco “anti meloniano”.

Gli ultimi sondaggi pubblicabili, insieme a quelli clandestini che continuano a circolare quotidianamente, danno infatti il partito di Letta non troppo distante dagli ex alleati grillini, che nel Mezzogiorno sembrano in grado di superare abbondantemente i dem, nelle condizioni, quindi, di giocarsi la partita. Tocca dunque agli elettori dem decidere di spostarsi sui 5S lì dove le condizioni appaiono favorevoli, e a quelli del Movimento sostenere gli ex alleati lì dove i rapporti di forza si invertono.

Un’idea impraticabile? Forse, ma qualcuno, come Michele Emiliano, ha avuto almeno il coraggio di difenderla in pubblico sfidando le facce contrariate di molti compagni di partito. A costo di farsi tacciare ancora una volta come il più filogrillino del Pd, il presidente della Puglia ha infatti chiesto ai suoi concittadini di votare democratico o pentastellato valutando caso per caso, senza guardare troppo al capello. «Chiediamo all’elettorato di compiere un miracolo scegliendo collegio per collegio quello che ritengono con più possibilità cercando di far confluire il più possibile i voti, non importa se al Pd o ai 5 Stelle», ha detto il governatore al Fatto quotidiano. Nessun altro esponente poilitico, men che meno del M5S, ha avuto la stessa onestà intellettuale di Emiliano e nessuno probabilmente ne seguirà l’esempio da qui al 25 settembre. I “miracoli” possono venire solo da basso.