Ancora un soccorso nel Mediterraneo centrale. Nella notte Open Arms ha salvato in acque internazionali un barchino in difficoltà con 30 migranti. A bordo della nave umanitaria ci sono adesso 402 persone e il cadavere di un migrante recuperato nei giorni scorsi quando il team ha tratto in salvo 59 naufraghi, tra cui 6 bimbi, da una piattaforma petrolifera. Ieri mattina all’alba dell’ennesima operazione: in 294 sono stati soccorsi dopo essere rimasti quattro giorni alla deriva. Tra loro anche 49 donne e 60 bambini. «Per due giorni sono rimasti senz’acqua chiedendo aiuto», dice Oscar Camps, fondatore dell’ong spagnola. Diversi i casi di disidratazione. «Ancora un giorno e sarebbero morti». In attesa di poter sbarcare sono anche i 398 migranti, soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo centrale dall’Humanity 1. Tre bimbi, due di diciassette mesi e uno di quattro mesi, ieri sono stati evacuati per motivi medici. «Sono indeboliti a causa della situazione stressante e della mancanza di latte in polvere adatto - spiegano dall’ong -. Le loro madri, esauste, non possono allattare al seno». La nave umanitaria si trova al largo delle coste siciliane tra Catania e Siracusa. A bordo sta per esaurirsi anche l’acqua per lavarsi. «Le malattie infettive si diffondono più facilmente. Molti stanno diventando più deboli e soffrono di dolore, mal di testa e insonnia». Sono già 16 le persone evacuate dall’Humanity 1. «La situazione resta critica - dice l’equipaggio -. Hanno bisogno di un porto di sicuro immediatamente».