È un Mario Draghi a tutto campo quello che ha risposto alle domande nei giornalisti nella conferenza stampa post Consiglio dei ministri che ha approvato, tra le altre cose, il terzo Decreto Aiuti per far fronte all'aumento del prezzo dell'energia e ai conseguenti rincari delle bollette per famiglie e imprese. Il presidente del Consiglio ha descritto le novità introdotte dal provvedimento, per un totale di 14 miliardi di euro, tra le quali un bonus una tantum di 150 euro per i cittadini che abbiano percepito un reddito inferiore a 20mila euro nel 2021. Ma l'ex presidente della Bce ha risposto anche alle tante domande sul futuro della politica italiana, dai dossier degli Stati Uniti sui fondi russi alle sanzioni contro Mosca, dai rapporti tra alcuni partiti e il leader ungherese Viktor Orban alla politica economica. Il Cdm ha infatti anche approvato la mappatura delle concessioni balneari, non votata dai ministri della Lega. Sulla richiesta di modifica del Pnrr che arrivano dal centrodestra ha detto che «si possono modificare solo le parti non bandite, ma sono state bandite quasi tutte», mentre sulla politica energetica ha definito «fondamentale» il rigassificatore di Piombino, giuncando «una questione di sicurezza nazionale» la sua realizzazione. Capitolo a parte, poi, per la questione russa. «Le sanzioni alla Russia funzionano e bisogna continuare con il sostegno all'Ucraina finché non vince questa guerra di liberazione», ha detto l'inquilino di Palazzo Chigi lanciando frecciate sia a Matteo Salvini, contrario ai provvedimenti economici contro Mosca, sia a Giuseppe Conte, prima contrario all'invio di armi a Kiev e poi orgoglioso della controffensiva. «Come avrebbero dovuto difendersi, a mani nude?», ha polemizzato Draghi per poi dire che «c'è quello che ama i russi alla follia e vuol togliere le sanzioni e parla tutti i giorni di nascosto con i russi, c'è pure lui...ma la maggioranza degli italiani non lo fa». Tutti, ovviamente, hanno pensato che il riferimento fosse a Matteo Salvini, che non l'avrà presa benissimo. Draghi ha poi sottolineato come nel centrodestra ci siano posizioni differenti rispetto a quella di Salvini, ma sul voto di Lega e Fd'I al Parlamento europeo in sostegno a Orban è stato netto. «Una considerazione che andrebbe fatta è quella di scegliersi partner che consentano di difendere gli interessi degli italiani - ha scandito - Quali sono i partner che mi aiutano a proteggere gli interessi degli italiani? Quali sono questi partner? Ecco, datevi delle risposte voi». Il presidente del Consiglio ha poi confermato che non risultano partiti italiani nel dossier Usa che accusa Mosca di aver sostenuto con 300 milioni di euro dal 2014 a oggi iniziative politiche in oltre 20 paesi nel mondo, e ha rassicurato sulla tenuta della nostra democrazia. «È forte e non si fa battere da nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati», ha sottolineato. Infine, Draghi ha risposto con un secco "No" alla domanda su una sua eventuale disponibilità per un secondo mandato a palazzo Chigi, invitando «tutti a votare».