Davanti alle «avanzate ucraine, la Russia ha probabilmente ordinato il ritiro delle proprie truppe dall'intera area occupata della regione di Kharkiv, a ovest del fiume Oskil», un settore in cui «restano sacche isolate di resistenza, ma da mercoledì l'Ucraina ha riconquistato un territorio pari ad almeno due volte l'area di Greater London». E' quanto si legge nell'ultimo aggiornamento di intelligence del ministero della Difesa di Londra, secondo cui nel sud, vicino Kherson, la Russia sta probabilmente faticando per «far arrivare riserve sufficienti attraverso il fiume Dnipro fino alla linea del fronte». E, rileva la valutazione, «resta incompleto il ponte galleggiante che la Russia ha iniziato a costruire due settimane fa», mentre «l'artiglieria a lungo raggio ucraina sta ora probabilmente colpendo gli attraversamenti del Dnipro così di frequente che la Russia non può riparare i ponti danneggiati«. «I rapidi successi ucraini hanno implicazioni significative per il disegno operativo complessivo della Russia» ed «è molto probabile che la maggior parte delle forze in Ucraina sia costretta a dare priorità ad azioni di difesa di emergenza» mentre «la fiducia già limitata delle truppe sul campo nei vertici militari russi» rischia un "ulteriore" calo.

Guerra in Ucraina, Zelensky: «No ai negoziati»

Volodymyr Zelensky, intanto, in un'intervista al canale televisivo americano Cnn, ha dichiarato che i negoziati con il presidente della Russia, Vladimir Putin, sono attualmente impossibili. «Non oggi - ha affermato -. Non vedo alcun desiderio da parte loro di essere costruttivi. Non parlerò con chiunque emetta ultimatum». Zelensky ha inoltre osservato che qualsiasi accordo tra Ucraina e Russia può essere concluso solo in caso di completo ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. «Nessuna sanzione può essere revocata - ha aggiunto - Non possiamo discutere di nulla con la Russia finché non lascerà il nostro territorio. Soltanto dopo la guerra si potrà parlare di cancellazione di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi Paese, qualsiasi istituzione internazionale in tali negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà liberato tutti i nostri territori».