«Concluderemo gli impegni che abbiamo con la giustizia prima di lasciare questa esperienza di governo». Lo ha detto la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo al Forum Ambrosetti, sabato a Cernobbio. Quanto ai piani di riforme e investimenti «legati soprattutto al Pnrr abbiamo portato a termine quasi tutto - ha sottolineato - . La pressione, la spinta gentile che l’Ue ha condotto nei confronti degli Stati membri, sono stati un fattore decisivo per arrivare a completare tutti gli impegni prefissati, anche superando difficoltà e differenze di vedute, presenti anche nella maggioranza di governo, con intese condivisi da tutti, dopo decennali dissidi», ha aggiunto Cartabia.

Riforme della giustizia, Cartabia parla da Cernobbio

In Italia si possono fare le riforme? «I fatti parlano», ha poi detto intervistata da Radio 24 al Forum Ambrosetti di Cernobbio. «Sono molto soddisfatta. Il programma è stato densissimo di interventi e soprattutto si è creato piano piano un clima collaborativo da parte di tutti», ha sottolineato. «Siamo in dirittura d’arrivo, abbiamo completato tutte le riforme che erano previste fino a questo momento, manca l’ultimo passaggio per completare le riforme del processo civile e penale», ha spiegato, ricordando l’approvazione dei decreti legislativi di attuazione della delega tra fine luglio e inizio agosto «per dare alle commissioni parlamentari i 60 giorni previsti dalla legge per esprimersi. Poi il Consiglio dei ministri potrà dare l’approvazione finale, e con questo abbiamo concluso i nostri compiti per il 2022».

Cartabia e lo stato di salute della giustizia

«Indipendenza, qualità ed efficienza sono i pilastri della giustizia, che è essenziale per ogni democrazia. Per questo l’Unione Europea è sempre più attenta e chiede da parte di tutti il rispetto di standard europei», ha detto ancora. «C’è un nesso molto stretto tra lo stato di salute della giustizia e lo stato di salute della società nel suo insieme» ha sottolineato la ministra mostrando gli affreschi, appena restaurati a Siena, "del Buono e del cattivo governo". «Nel Buongoverno, all’inizio di tutto c’è la giustizia, come un invito a tutti i governanti a partire da lì - ha proseguito Cartabia - Nell’immagine che raffigura la tirannia, invece, la giustizia è rappresentata come una donna legata e gli effetti si vedono nella desolazione totale della città. Ecco quindi che c’è un effetto immediato tra lo stato di salute del sistema giustizia e lo stato di salute di tutta la società».