«Ho preferito continuare a fare questo mestiere ancora per due mesi e poi tornare a fare il mio vecchio mestiere, quello di professore, siccome ho le idee confuse anche io. Il mio spirito di volontà è quello di continuare a dare una mano al mio Paese, anche senza essere in Parlamento». A parlare dal palco del Forum Ambrosetti, visibilmente emozionato, è Renato Brunetta, che aveva già raccontato commosso la sua decisione di lasciare Forza Italia e gli attacchi che ne sono seguiti. «È stata una decisione non facile, dolorosa - e si interrompe commosso - però come le decisioni non facili e dolorose penso sia foriera di cose buone. Un momento di verità ognuno deve farlo prima dentro se stesso, e poi chiederlo al Paese». «Un anno fa paragonai il governo Draghi e il suo lavoro a un soufflè che stava crescendo e si stava formando e profumava e creava aspettative al Paese, che ci presentava diverso, credibili, con una reputazione a livello internazionale che non avevamo quasi mai conosciuto. Guai ad aprire il forno acceso perché il sofflè rischia di implodere. Purtroppo qualcuno ha aperto la porta del forno», dice il ministro della Pubblica Amministrazione. «L’errore è stato aprire il portellone del forno, chiudere questa straordinaria avventura prima del dovuto - ha proseguito - ma come detto a Rimini da Draghi "l’Italia ce la farà anche questa volta" e ce la farà se continuerà a spirare questo spirito repubblicano anche dopo le elezioni».