Dice Hillary Clinton: «L’elezione della prima premier in un Paese rappresenta sempre una rottura col passato, ed è sicuramente una buona cosa». Un endorsement a Giorgia Meloni? Più o meno. In un colloquio con il Corriere della Sera al Festival di Venezia, l'ex segretario di Stato dell'amministrazione Obama spiega di credere molto nelle leadership femminili. E anche l'ascesa a Palazzo Chigi di Meloni, appunto, può essere una «buona cosa». «Però poi - precisa - come per ogni leader, donna o uomo, deve essere giudicata per quello che fa. Non sono mai stata d’accordo con Margaret Thatcher, ma ho ammirato la sua determinazione. Chiaramente poi si votano le idee». «Ci sono una sfilza di leader donne che mi piacciono - racconta l'ex first Lady -. Penso a Jacinda Ardern, prima ministra della Nuova Zelanda. Il modo con cui ha gestito la pandemia e il massacro nella moschea nel 2019 è stato davvero unico». Poi nomina Sanna Marin, travolta dal "partygate". «È stata molto coraggiosa ad aver guidato la Finlandia nella Nato - spiega Mrs Clinton, che basa il suo giudizio sulle scelte politiche e non sulle critiche -. Sulle danze, siamo al classico doppio standard che si applica con le donne, giudicate sempre duramente. Ma ho l’impressione che il mondo si stia abituando ad averci nei parlamenti e nei partiti». Clinton è anche sicura che a destra le donne possano avere più successo perché sono molto più supportate dal partito, diversamente da quanto accade a sinistra. «Vengono protette dal patriarcato perché spesso sono le prime a supportare i pilastri fondamentali del potere maschile e del privilegio». Infine l'invito a non fidarsi dei «demagoghi»: molte persone li votano «pensano che il peggio succederà agli altri, ma poi vedono le cose avvicinarsi sempre di più e fa paura». E il peggio negli Usa è successo per mano di giudici conservatori, che hanno cancellato il diritto all'aborto annullando la storica sentenza Roe Vs Wade. In America «l’incesto esiste. Le bambine di 10, di 11 e di 12 anni vengono molestate e rimangono incinte - spiega Clinton -. Sì, esiste che uno sconosciuto violenti una ragazza che conosci, sì, ci sono complicazione durante la gravidanza che fanno rischiare la vita. Le persone che hanno lottato perché la Roe v. Wade fosse cambiata oggi sono prese a schiaffi dalla realtà. Però, c’è una cosa positiva in tutto questo: i candidati democratici pro choice negli Stati ora stanno vincendo (per le elezioni del midterm, ndr ). E allora, ogni tanto possiamo dire che serve qualche schiaffo dalla realtà per cambiare le cose». Trump? «Non tornerà - chioda l’ex first lady - Primo: non so nemmeno se riesce a candidarsi, è in un sacco di guai. Secondo: molti repubblicani sono pronti a sfidarlo. Terzo: io non sono sicura che gli americani vogliano tornare indietro a Trump. L’ho battuto per 3 milioni di voti, in qualsiasi altro Paese sarei stata io la presidente».