«Nonostante le piogge gelate e i portoni sbattuti in faccia, io confido nei ministri Luigi di Maio e Marta Cartabia, nel loro impegno, nelle loro promesse. Perché un uomo o una donna senza parola non possono camminare a testa alta». Lo ha detto in un colloquio con La Stampa Chico Forti, ex produttore televisivo condannato nel 2000 per omicidio negli Stati Uniti. Il governo italiano da qualche anno sta cercando di riportarlo in patria. Alla domanda su come faccia a resistere «a testa alta» da oltre 20 anni, Forti risponde: «La mia risposta è sempre la stessa, sopravvivo ritrovando me stesso, mantenendo i miei principi, la mia integrità, confidando nella giustizia suprema e nei milioni di italiani che mi sono vicini. Oltre alla solidarietà di una Nazione, ho ricevuto il dono delle visite, cito tra le più recenti la famiglia Bocelli, Andrea, Veronica, Matteo e Virginia, e ancora Marco Mazzoli (veterano dello ’Zoo di 105’) assieme alla moglie Stefania che con i loro j’accuse a squarciagola, hanno creato con Jo Squillo la vera "penisola dei famosi". Uomini e donne che spogliati della fama da Vip, senza richieste di trattamento reverenziale, stoicamente hanno sopportato ore d’attesa, fastidiose perquisizioni, e razioni militari, per riuscire ad abbracciarmi. Ambasciatori di un popolo che non mi ha mai abbandonato, politici inclusi». «Sino ad oggi sono riuscito a far fronte alle privazioni, prima fra tutte la mia libertà, grazie all’energia che voi italiani siete riusciti a infondermi con centinaia di visite e con migliaia di manifestazioni di solidarietà», conclude.