L’ex magistrato Carlo Nordio e l’ex presidente del Senato Marcello Pera si candideranno alle prossime elezioni con Fratelli d’Italia. Ad annunciarlo i diretti interessati, in maniera netta il primo, in modo più sfumato il secondo. «Ho sempre sostenuto - scrive Nordio in un articolo su Il Messaggero e Il Mattino - che un magistrato non dovrebbe entrare in politica durante il servizio, e nemmeno dopo, per evitare il sospetto che le sue inchieste fossero indirizzate a procacciarsi un consenso elettorale. Poiché son passati quasi sei anni dal mio congedo, e la magistratura mi sembra quasi un ricordo lontano, questi scrupoli non sono più giustificati. Ma vi è una ragione ulteriore che mi ha convinto ad accettare. Dopo aver scritto, per oltre 25 anni, sulle criticità della nostra giustizia e sulla necessità di rimedi urgenti in senso garantista e liberale, la rinuncia a intervenire attivamente quando te ne viene offerta la possibilità sarebbe una mancanza di coraggio, o quantomeno un atteggiamento di incoerenza e di pigrizia». «Dopo aver sostenuto con convinzione la battaglia per i referendum, che sapevamo perduta in partenza e per ciò stesso più nobile e disinteressata, sarebbe irragionevole sottrarsi oggi a un impegno proprio in Parlamento, cioè sul terreno della produzione normativa», scrive l’ex pm veneziano in una lettera aperta al Gazzettino. Pera parla invece in un’intervista a Il Fatto quotidiano. «Mi piacerebbe occuparmi della mia grande passione: le riforme costituzionali. E Giorgia ha battuto molto su questo tasto per provare a convincermi...», spiega riferendosi alla leader di Fratelli d’Italia. «Lei è come Berlusconi nel 1994 e Renzi nel 2014, avrà un grande successo...».