Silvio Berlusconi, dopo la rivolta di ieri, a seguito delle parole sul capo dello Stato, Sergio Mattarella, fa retromarcia e attacca il Partito democratico di Enrico Letta. «Ma quale preavviso di sfratto! Qui ormai viene distorto il significato delle parole! Si strumentalizza anche l'ovvio. Come possono verificare tutti ascoltando la mia intervista, non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni». Il Cavaliere, in un'intervista al "Giornale" torna a ripetere di non aver "dimissionato" Sergio Mattarella, qualora nella prossima legislatura venisse approvata la riforma presidenzialista, cavallo di battaglia del centrodestra in materia di revisione costituzionale.

Berlusconi: «Ecco cosa intendevo ieri su Mattarella»

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ritorna ancora sull'argomento: «A domanda specifica ho solo detto una cosa scontata, lapalissiana, e cioè che una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all'elezione diretta del nuovo Capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella che ripeto potrebbe peraltro essere eletto di nuovo. Tutto qui lo scandalo: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra».

Berlusconi: «Letta in malafede»

«Come si possa scambiare questo per un attacco a Mattarella rimane un mistero. O, forse, si può spiegare con la malafede di chi, come Enrico Letta, mi attribuisce un'intenzione che non è mai stata la mia». «Fin dal 1995 - ricorda Berlusconi - ho parlato di una riforma istituzionale in questo senso. Da allora non ho mai cambiato idea. Si tratta di attribuire finalmente agli italiani il diritto di scegliere direttamente chi debba guidare l'esecutivo, come avviene in America, come avviene in Francia». «Il Partito democratico ha cominciato una campagna elettorale bruttissima, fatta di menzogne, una dietro l'altra. Considero molto grave il linguaggio protervo e offensivo della sinistra: evidentemente si vuole una campagna elettorale fondata sulla malafede, sulla falsificazione, sulla demonizzazione dell'avversario. La cosa peggiore per il Paese. Forza Italia e il centrodestra non si presteranno mai a questo gioco e continueranno a mettere sul tavolo proposte costruttive per il futuro e il benessere degli italiani», conclude il presidente di Forza Italia.