Firenze, martedì 26 luglio 2022 Due pignoramenti mobiliari (stessa via) entrambi fissati dall'Ufficiale Giudiziario per domani alle 9.00. Non sapendo da quale comincerà, chiamo per chiederlo. Dopo vari tentativi telefonici e un messaggio, finalmente riesco a parlarci; mi comunica il civico dal quale intende cominciare e mi posticipa entrambi i pignoramenti alle 9.30. Firenze, mercoledì 27 luglio 2022 (40 gradi all'ombra) Ore 9.30: Sono in attesa dell'Ufficiale Giudiziario perché proceda al primo dei due pignoramenti. Ore 9.40: L'Ufficiale Giudiziario non si palesa. "Strano", penso, "Eppure ha il mio numero...". Ore 9.43: Telefono io all'Ufficiale Giudiziario; mi comunica che arriverà tra mezz'ora. Al mio accenno di educata protesta, risponde scocciata e mi dice di aspettarla. Ore 9.44-10.30: Sempre aspettando l'Ufficiale Giudiziario che non c'è. Un po' come l'Isola, ma molto meno Wendy. Ore 10.30: L'Ufficiale Giudiziario si presenta con un'ora di ritardo. Così, come se niente fosse. Neanche un accenno di scuse. Perché il rispetto per il lavoro degli altri è importante. Anzi, stava suonando al campanello da sola, prima di avermi vista, ancora una volta senza neanche provare a chiamarmi, pur avendo il mio numero. Suona i campanelli del portone, nessuno risponde ai citofoni. Di provare a salire, non se ne parla. Entrambi i pignoramenti negativi. Ovviamente. Me ne vado, liquefatta e amareggiata. Con la consapevolezza triste di non avere voce, eppure ancora incapace di rassegnarmi a tutto questo. Come cominciare male un mercoledì di fine luglio. Lettera firmata Eleonora Innocenti. Avvocato, incidentalmente. Per quello che conta...