Si terrà oggi pomeriggio il Consiglio nazionale del Movimento 5 stelle, che vedrà al centro del proprio ordine del giorno il clima di tensione dopo le frizioni tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Il M5s arriva alla riunione con diverse interviste sui quotidiani della domenica mattina, dopo le divisioni dei giorni scorsi. E in sostanza la divaricazione sembra permanere, al momento. Da un lato il gruppo dirigente vicino a Giuseppe Conte, chiede un chiarimento e ipotizza l’espulsione di Luigi Di Maio. «Trovo gravissimo che un ministro degli Esteri si esprima in questo modo, a fronte di una forza politica che ha sempre rivendicato di essere all’interno di una compagine euro atlantica e della Nato e che, peraltro, è rappresentata da un ex presidente del Consiglio. Tutto questo mi sembra pretestuoso e si pone in contrapposizione con la linea che il M5S sta portando avanti», ha detto il viceministro allo Sviluppo economico e vicepresidente del M5s Alessandra Todde a Sky tg24. «Non esiste una posizione di Conte e una posizione Di Maio - ha proseguito Todde -, esiste una posizione del M5s, che ha eletto il suo presidente con una maggioranza del 94% di preferenze e si è dotato di organi interni di discussione. È all’interno di questi organi di discussione che il confronto deve essere portata la discussione interna e evitare di andare direttamente sulla stampa. Le regole di democrazia interne vanno rispettate». A dire la sua, in difesa di Di Maio, anche il presidente della Commissione Ue della camera ed esponente M5s Sergio Battelli. «L’ho già detto una volta, i vertici M5S hanno una regola aurea: "O sei con me o sei contro di me". Se questa è la democrazia del nuovo corso, no grazie. Non esiste solo il Conte pensiero nei gruppi, anzi», ha scritto suoi profili social. «Per mesi Di Maio è stato in silenzio, lavorando diplomaticamente a tentativi di pace e all’approvvigionamento energetico. Al contempo, per mesi, Conte non si è fatto vedere dai gruppi Parlamentari (abbiamo sfondato i 5 mesi di assenza)». «Ora - prosegue Battelli - Di Maio ha detto quello che pensa, criticamente e legittimamente. Per tutta risposta è stato aggredito sul personale e bersagliato con fuoco incrociato sui giornali con parole di una violenza e un odio senza precedenti. Anche oggi nessuno è stato chiaro sul quesito che riguarda il secondo mandato. La domanda deve essere semplice, non c’è molto da dire o da filosofare. Ma nessuno dice nulla e, come sempre, si cerca il "nemico" per nascondere le vere criticità. Ormai siamo passati da Movimento a ConteMento».