«Se in Parlamento ci sono i numeri la riforma del Csm verrà approvata. Noi abbiamo proposto emendamenti simili ai quesiti referendari. Se altri partiti vogliono una giustizia politicizzata voteranno contro i nostri emendamenti». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo a Radio anch’io.

Governo, Salvini mette in guardia Draghi

Da Draghi «attendo risposte entro l’estate». Matteo Salvini al Corriere della Sera, fa sapere che la Lega teme «un autunno molto difficile». «Ci sono tre mesi per sminare il terreno. Torneremo sul pratone di Pontida il 18 settembre. Per quella data vogliamo risposte» dal governo, spiega, facendo capire che la permanenza al governo non è più scontata. «Abbiamo deciso di appoggiare il governo perché era necessario non lasciare il Paese nelle mani di Pd e 5 Stelle che lo stavano sfasciando. Ora tutti quei dirigenti e militanti, compresi Zaia e Fedriga, che credevano in Draghi e in questo governo col perseverare degli errori di Speranza e Lamorgese, di Bianchi e Giovannini, mi chiedono di rifletterci bene», racconta. «Draghi - avverte - deve sapere che ci sono temi su cui non siamo disposti a transigere». Salvini tira in ballo la delusione dei «ceti produttivi che un tempo apparivano entusiasti di Draghi».  «I nostri elettori preferiscono stare a casa - spiega - sindaci e militanti mi segnalano una crescente insofferenza verso un governo che appare sbilanciato a sinistra su troppi temi. Su pace fiscale, pensioni, immigrazione, giustizia. Serve un cambio di passo». Salvini detta l’agenda, la sua to do list che il governo si dovrà impegnare a seguire: a partire dalla pace fiscale «a beneficio non dei grandi evasori, superare definitivamente la Fornero trovando l’accordo su quota 41 entro la fine dell’anno. Quindi, sigillare i confini visto che dall’inizio dell’anno si contano già 22 mila arrivi. Difendere il potere d’acquisto di salari e pensioni. Tutelare l’ordine pubblico nelle grandi città. Confermare il taglio delle accise e i fondi contro il caro energia».