Nel 99esimo giorno di guerra, le forze russe consolidano la presa della città industriale ucraina di Severodonetsk, la cui conquista avvicinerebbe Mosca al controllo della regione di Lugansk; l’obiettivo a quel punto si sposterebbe sulla presa dell’oblast di Donetsk, per cui però Mosca dovrà affrontare il difficile attraversamento del fiume Seversky Donetsk, barriera naturale tra le assi dell’avanzata russa. Intanto, per far fronte all’avanzata dell’Armata russa - che per l’intelligence militare britannica sta segnando «costanti conquiste» anche se con perdite - Washington e Londra hanno deciso di inviare missili e sistemi di lanciarazzi multipli a lungo ragio, scatenando l’ira del Cremlino che ha definito la mossa «benzina sul fuoco». Le forze russe ora controllano più di due terzi di Severodonetsk, secondo il governatore regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, il quale ha avvertito che numerosi civili si stanno riparando dai bombardamenti all’interno di un impianto chimico. La prevista perdita di Severodonetsk, la più grande città ancora detenuta da Kiev nella regione di Lugansk, «è improbabile che sia il punto cruciale» della campagna russa del Donbass, ha affermato un funzionario occidentale citato dal Guardian.

Via libera alle sanzioni Ue senza Kirill, cade il veto ungherese

Gli ambasciatori Ue a Bruxelles (Coreper) hanno approvato un sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia nella riunione convocata dalla presidenza francese e che si è svolta eccezionalmente a Lussemburgo. Lo riferisce Bloomberg sottolineando che si è deciso un blocco parziale delle importazione del petrolio russo. Per superare le obiezioni dell’Ungheria, nel sesto pacchetto di sanzioni è stato escluso il patriarca russo ortodosso Kirill.

Zelensky: «La Russia occupa circa il 20 per cento dell’Ucraina»

«La Russia occupa circa il 20 per cento dell’Ucraina». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo in collegamento video con il Parlamento del Lussemburgo e spiegando che «per gli ucraini che vivono in quei territori, ciò comporta condizioni di vita estremamente difficili. Mancanza di acqua, luce, gas, medicinali, ogni tipo di incertezza». Sostenendo che «la linea del fronte supera i mille chilometri», Zelensky ha detto che le truppe russe sono entrate in 3.620 insediamenti dell’Ucraina e che «1.017 di questi sono già stati liberati. Altri 2.603 sono ancora da liberare».