Roma, 31 mag. - (Adnkronos) - Dedico la promozione in Serie A "alla mia mamma, Annamaria, che mi ha trasmesso la passione per questa squadra, portandomi al vecchio Sada da bambino e che ho perso quando avevo quindici anni. A lei ho pensato quando la partita è finita: la promozione in A è un modo per onorare la sua memoria". Così l'amministratore delegato del Monza Adriano Galliani in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Poi ovviamente non posso che dare merito a Silvio Berlusconi perché solo grazie al presidente e a questa proprietà, l’obiettivo è stato raggiunto, ci tengo a sottolinearlo -prosegue Galliani-. Da dirigente o co-proprietario del Monza avevo già sfiorato la A cinque volte, prima di quest’anno. Domenica fino al 90’ con il risultato di 2-2 eravamo qualificati, poi allo scadere dei tempi regolamentari Mastinu ha segnato la rete del provvisorio vantaggio del Pisa. Io ero negli spogliatoi, perché a metà ripresa non reggevo più la pressione. Mi sono detto: 'Ha ragione Renato Pozzetto anche stavolta, dovrò tentare l’ascesa per la settima volta'. "Sembrerà paradossale -prosegue l'ad del club brianziolo-, dopo che le mie esultanze smodate in tribuna hanno fatto il giro del mondo in questi anni ma a Pisa, quando l’arbitro Mariani ha fischiato la fine dopo 120 minuti, il presidente Berlusconi che, in genere è composto, festeggiava e io invece non ho neanche alzato le braccia. Sono rimasto immobile e semplicemente ho pianto. Dal punto di vista sentimentale è un’impresa senza confronti. Guardi che ho ben chiara la differenza che corre fra sollevare una Champions o essere promossi ma quando nell’89 conquistammo a Barcellona la “nostra” prima Coppa dei Campioni, per il Milan era comunque la terza della sua storia. Il Monza invece non era mai riuscito a tagliare questo traguardo: domenica notte ho realizzato che forse sono l’unico dirigente in circolazione ad aver ottenuto successi in ogni campionato, salendo tutti i gradini. Lega Pro, serie B, A, Europa con le Champions e nel mondo con l’Intercontinentale".