Le forze armate russe conquistano la strategica cittadina di Lyman, nel Donetsk, e lanciano un missile balistico nel Mar Bianco. Nel Donbass ucraino, se le notizie sulla sorte della città di Severodonetsk (oblast di Lugansk) sono contrastanti (completamente circondata secondo i filorussi, ancora no secondo le autorità ucraine locali), pare invece sicuro che la più piccola Lyman, una sessantina di chilometri a ovest nella regione di Donetsk, sia ormai nelle mani dei russi, che l’hanno già ribattezzata con il doppio nome che aveva avuto dal 1925 al 2016, Kransnyi Lyman. Secondo l’intelligence britannica, questo risultato è «strategicamente importante» in quanto «sede di un importante nodo ferroviario e dà accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets». Gli inglesi ritengono che «una testa di ponte vicino a Lyman darebbe alla Russia un vantaggio nella potenziale prossima fase dell’offensiva nel Donbass, quando probabilmente cercherà di avanzare verso le città chiave controllate dagli ucraini più in profondità nell’Oblast di Donetsk, Sloviansk e Kramatorsk».

Mosca testa il missile ipersonico Tsirkon

Il ministero della Difesa russo ha annunciato di avere effettuato un nuovo lancio di prova del missile ipersonico Tsirkon. Il lancio è partito da una nave che si trova nel mare di Barents. Il lancio da parte della Flotta del Nord della Federazione russa ha puntato un obiettivo situato nel Mar Bianco, secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa di Mosca. «Secondo i sistemi di monitoraggio e registrazione dal vivo, un missile da crociera ipersonico Tsirkon ha colpito con successo un obiettivo marittimo situato a circa 1.000 chilometri di distanza. Il volo del missile ipersonico ha rispettato i parametri stabiliti», secondo Mosca.

Mosca: «La città Lyman ora è nostra»

La città di Kransnyi Lyman nella Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) è ora completamente sotto il controllo delle Forze Armate russe. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. Mosca ha ridato a Lyman il nome con cui era chiamata fino al 2016. «A seguito dell’azione congiunta delle unità della milizia di Donetsk e delle Forze armate russe, la città di Lyman è stata interamente liberata dai nazionalisti ucraini», si legge in una dichiarazione del dicastero.

Putin a Scholz e a Macron: «Pronti al dialogo con Kiev. Ma basta armi all'Ucraina»

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la sua disponibilità al dialogo con Kiev in una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Lo scrive la Tass, citando il servizio stampa del Cremlino. «È stata data speciale attenzione allo stato delle cose sul binario dei negoziati, che è congelato a causa di Kiev. Vladimir Putin ha confermato che la Russia è aperta a riprendere il dialogo», si legge nel comunicato. Putin ha «sottolineato la questione del pericoloso invio in corso di armi occidentali in Ucraina, avvertendo dei rischi di una ulteriore destabilizzazione della situazione e dell’aggravamento della crisi umanitaria», riferisce la Tass. Il presidente russo ha detto al presidente francese e al cancelliere tedesco Olaf Scholz che i problemi di approvvigionamento alimentare sono causati dalle sanzioni occidentali. «Basandosi su dati specifici, Vladimir Putin ha spiegato le vere ragioni delle difficoltà si approvvigionamento alimentare, che sono il risultato delle fuorvianti politiche economiche e finanziarie dei paesi occidentali, così come delle sanzioni anti russe che hanno imposto», ha reso noto il comunicato del Cremlino sulla telefonata fra i tre leader, citato dalla Tass. «La Russia è pronta a trovare soluzioni per esportazioni del grano senza ostacoli, comprese esportazioni di grano ucraino dai porti del Mar nero», afferma il Cremlino. «Aumentare le forniture di fertilizzanti e prodotti agricoli russi aiuterebbe a ridurre le tensioni sul mercato globale del cibo, il che necessiterebbe, naturalmente, della rimozione delle relative sanzioni», si legge ancora. Il leader Ue chiedono la liberazione dei prigionieri di Azovstal «Il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno chiesto la liberazione dei circa 2500 difensori di Azovstal fatti prigionieri dalle forze russe». È quanto ha reso noto l’Eliseo riferendo dei contenuti della lunga telefonata, circa 80 minuti, che oggi Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno avuto con Vladimir Putin. E intanto, come riporta il Guardian, Mosca pensa un tribunale militare internazionale ispirato a Norimberga per processare i militari ucraini portati fuori dall’acciaierie Azovstal a Mariupol. «Stiamo progettando di organizzare un tribunale internazionale sul territorio della repubblica», ha affermato Denis Pushilin, leader della Repubblica popolare Donetsk.

Grano, l'Ue valuta una missione navale 

L’Ue valuta l’attivazione di una missione navale per esportare i milioni di tonnellate di grano che sono bloccati dalla Russia nei silos in Ucraina. Lo scrive il quotidiano spagnolo El Pais. Bruxelles teme fortemente la carestia nei Paesi dipendenti dal grano ucraino (e con la con fame e la carestia, teme l’instabilità politica e le migrazioni da Sud verso Nord).