Forse è il luogo dove meglio si poteva respirare l’atmosfera di questi giorni, il rinnovamento che sembra diffondersi sulla giustizia anche per l’insuccesso dello sciopero Anm: la maratona oratoria organizzata ieri a piazza Montecitorio “In ricordo di Enzo”, nel 34esimo anniversario della morte di Tortora, è stata l’occasione per una staffetta fra garantisti, per un incontro anche fisico tra parlamentari, avvocati, giornalisti e militanti radicali.

A organizzarlo è stata Francesca Scopelliti, la compagna a cui Enzo indirizzava le proprie lettere da carcere, e che sono diventate poi un libro, “Lettere a Francesca”, appunto. Scopelliti guida la “Fondazione internazionale per la giustizia Enzo Tortora” e ha voluto offrire, con la maratona di ieri e con la vicenda del grande presentatore, un appello per il referendum del 12 giugno, «occasione di cambiamento da non sprecare».

Molti avocati al microfono: innanzitutto la presidente del Cnf Maria Masi, quindi il past president dell’Unione Camere penali Beniamino Migliucci, il numero uno dei penalisti trevigiani Federico Vianelli, il responsabile comunicazione Ucpi Giorgio Varano, per citarne alcuni. L’evento stato ripreso dalla renziana Radio Leopolda, oltre che da Radio Radicale. Ad aprire la giornata, con Scopelliti, è stato proprio il deputato ( e militante pannelliano) che dirige l’emittente web di Italia viva, Roberto Giachetti. È intervenuto con una nota, per “rivendicare” il contributo all’iniziativa, anche il presidente di Iv Ettore Rosato: un evento come questo, ha detto, è necessario «per ricordare la battaglia di Tortora, quella per una giustizia più giusta, che dopo 30 anni è ancora lontana dall’essere vinta».

Colpisce anche che un sottosegretario di governo come Benedetto Della Vedova (delega agli Esteri, di + Europa) non si sia trattenuto dal dire che «i referendum sulla giustizia del 12 giugno sono stati abilmente inabissati in termini di discussione pubblica e di informazione. C’è stato un piccolo cenno di attenzione solo perché Letta ha detto che il Pd voterà no». Mentre «+ Europa ha detto sin dall’inizio che voterà sì: li appoggiamo perché sono i referendum Tortora- Pannella. E chiediamo di andare a votare nel nome di Enzo e della sua battaglia per una giustizia giusta». Tra i discorsi più appassionati, quelli di Piero Sansonetti, direttore del Riformista, e Marco Taradash, che ha ricordato le contraddizioni in cui è scivolata la magistratura, aspetto che dà, in un evento come quello di ieri, il senso di una svolta possibile.