Con il senatore di Iv Matteo Renzi «siamo stati amici, abbiamo condiviso una stagione, lui mi ha proposto per il Csm, e qui la mia strada istituzionale si è separata dalla sua», «ho dato mandato a un collega fiorentino di tutelarmi, e lui deciderà i modi e i tempi». Così il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Davide Ermini in un’intervista a Repubblica, sottolineando che «un organo di rilievo costituzionale deve decidere in modo autonomo. Anche il vice presidente non può e non deve rendere conto a chi lo ha votato, ma al presidente della Repubblica, che è il capo del Csm». «Certo non sono situazioni che ti rendono felice, soprattutto se con una persona ci lavori per vent’anni. Sono stato zitto l’anno scorso, quando è uscito il libro Controcorrente. Ma domenica non potevo più tacere. Non è piacevole, perché io sono di quelli che nel movimento di Renzi ci ha creduto molto. E devo dire che anche grazie a Matteo sono cresciuto, abbiamo fatto tante battaglie insieme, quindi una situazione come questa non mi rende felice, ma si può andare avanti», ha aggiunto Ermini.

Le parole di Renzi contro la “sinistra” giudiziaria

«Si parte dalla mia storia personale per cercare di fare una riflessione su come funziona il rapporto tra media, informazione, giustizia, politica, io posso difendere o presentare la mia versione dei fatti ma quello che è successo a me in questi anni serve a fare qualche riflessione«. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite di "Radio24", parlando del suo nuovo libro «Il mostro«. «Se domani mattina ti entrano sul telefonino, senza diritto, mettendo a soqquadro la tua vita io lo chiamo hackeraggio di Stato, per questo dico che servono riforme vere« ha aggiunto «messe in fila tutte le cose successe a me portando a dire è successo qualcosa di strano, poi non faccio la vittima». Per Renzi «il tema della giustizia a sinistra è sempre stato percepito come un problema, c’è stata una certa sinistra che ha utilizzato la via giudiziaria per andare al potere, non c’è dubbio che hanno cercato di utilizzare le vicende giudiziarie, questo però ha portato ad una pigrizia della politica».