Gentilissimo direttore, la seguo da molto e sono felice che nel panorama dell’informazione ci sia un giornale come il suo che è contro il populismo giudiziario e la giustizia forcaiola e di piazza. Ma l’argomento che le voglio sottoporre e di altra natura. Mi riferisco alla selezione degli studi legali che avviene non per meriti, ma per meccanismi fraudolenti tirati su da società appositamente costituite che producono fatturati da capogiro. Le manifestazioni sono: 1. Avvocato dell’anno; 2. primi cento avvocati d’Italia; 3. studi legali in classifica. La mia mail è piena di inviti per “comprare” patacche. La professione tradizionale dell’avvocato è finita. 1. Oggi l’avvocato deve apparire, essere presente sul web, nei circuiti telematici, i social, per imprimere la sua immagine in modo che la conoscenza sia immediata al primo click sui motori di ricerca; 2. Apparire significa affidarsi a guru della pubblicità per promuovere la propria persona, come se si fosse un venditore di aspirapolveri; 3. Studiare, macerarsi sui libri non conta. Il premio farlocco ti metti in mostra, semplifica l’approccio con il cliente. Quelli che studiano ci arrivano in ritardo, dormono sulle carte; 4. Studi legali dell’anno non in base a sentenze vinte, a giurisprudenza innovativa prodotta, ma in ragione di segnalazioni telefoniche, di amici, parenti, segretarie e praticanti di studio. Come i cantanti a Sanremo; 5. Il legal deve scrivere libri, ove non si sostengono tesi, propri punti di vista, ma di fatto si copiano gli altri, senza citare fonti, dunque un libro scopiazzato, intriso di plagi, con sentenze riprodotte per intero,riempitive.6-Ma avverti l’impreparazione quando parlano: semantica grossolana, lettura da gobbo, e struttura lessicale  si fa per dire) con intercalari. Ho sentito dire a master da professoresse del nulla anche ok, seguito da intercalari. 7. Suscitano ilarità quegli avvocati che non hanno nessuna menzione in riviste scientifiche e si atteggiano nell’ergersi a curatori che coordinano il lavoro altrui, come se fossero veri conoscitori della materia, ma senza aver partecipato a processi o aver ottenuto sentenze, semmai se ne appropriano. Ed il libro nasce con la stampigliatura sul frontespizio “ a cura di”. Ma a cura di che? 8. Il legal premiato deve avere un sito e mettere foto: essere visibile, fare show; 9. Costoro organizzano anche conferenze, webinar dove i poveri partecipanti accorrono, non perché interessati, ma per avere l’accredito, ai fini di squallidi crediti formativi, raccolti come i punti dei benzinai e centri commerciali. E pagano pure; 10. Convincono magistrati seri a partecipare a conferenze e dibattiti e si genuflettono come maggiordomi. 11. Miglior avvocato dell’anno, primi cento in Italia, studi in classifiche fraudolente. Ma ne conosco che non sanno scrivere o non hanno mai scritto un ricorso di Cassazione e non vi sono mai andati. Cacciate i mercanti dal Tempio. Firmato avv. Biagio Riccio