La notizia è arrivata improvvisa, inaspettata. E ha colpito nel profondo il mondo dell'avvocatura romana, ma non solo romana. La morte dell'avvocato Domenico Battista, nato a Bari nel 1950, ha infatti turbato le toghe di tutta Italia. Battista, avvocato notissimo nella capitale, ha animato per anni il dibattito pubblico "giudiziario". Polemista, ma mai sopra le righe, e raffinato conoscitore del diritto, Battista non si è mai sottratto alle battaglie dell'avvocatura. Lo ricordiamo con uno dei suoi tanti, preziosissimi post pubblicati su Facebook "Ieri sera, tra prezzolati professorini dispensatori del nulla, ho finalmente sentito una voce competente richiamare i principi dello Stato di diritto. In modo molto semplice, chiaro ed efficace. La Stato di diritto , nelle sue forme variegate, garantisce non solo la libertà , le garanzie, i diritti fondamentali. Soprattutto offre i mezzi perché quella libertà quelle garanzie, quei diritti fondamentali possano trovare tutela in caso di loro compromissione. Il contrario dello Stato autoritario, dominato da un autocrate circondato da pochi interessati oligarchi, che , per sua natura, può solo imporre e non può accettare rivendicazioni di libertà e tantomeno di opinioni contrarie. Questo dovrebbero capire i tanti putiniani da strapazzo che da una parte godono dei vantaggi dei valori occidentali e dall'altra strizzano gli occhi con rimpianto agli eredi mai domi di un buio passato . La guerra criminale intrapresa da Putin con l'invasione dell'Ucraina non deve essere vista, in modo strabico, o miope solo come un momento di conflitto militare. Rappresenta molto di più. Il tentativo della cultura dello Stato autoritario di abbattere i principi dello Stato di diritto. Per questo stare dalla parte dell'eroico popolo ucraino non significa solo aiutarli a difendere la loro Patria, ma anche difendere noi stessi da chi vuole mettere in discussione le nostre libertà, i nostri diritti, i nostri valori: in sintesi da chi vede culturalmente come un nemico il concetto stesso di Stato di diritto." Commosso il ricordo di Maria Brucale, avvocata assai vicina a Battista e al nostro giornale: "Sono stata seduta davanti al portone di casa tua ieri, a pensare a te con noi, con i tuoi amici, a immaginare, a raccontare, a costruire, a sognare. Ho pensato di stare lì a parlarti e che potevi sentirmi perché era il posto più vicino a te dove potevo stare. Tu, che eri nato il 13 marzo, come mio padre e che in tanti momenti mi sei stato padre, mi hai abbracciata, mi hai cazziata, mi hai dato forza quando mi sono sentita alle corde, mi hai tenuta per mano, mi hai detto che ero brava quando ne avevo un gran bisogno e di tenere la barra dritta, sempre. Mi hai insegnato il coraggio delle idee e la necessità di gridarle ma anche l'importanza del silenzio e del tenere a bada le emozioni. Adesso mi sento persa, Mimmo, e mi chiedo come sia possibile che tu non ci sia più, che non staremo a parlare di ogni cosa seduti in tribunale, anche se con te ho sempre preferito ascoltare, raccogliendo e condividendo speranze e amarezze. Ti ho visto deluso mille volte ma mai vinto, sempre un meraviglioso combattente, un luminoso Avvocato, un meraviglioso amico, un gigante di rigore e passione. Mi mancherai, terribilmente..."