Lega e Fratelli dItalia, sul piano internazionale, hanno visioni opposte. E questo si sa. Ma certo lincontro di oggi tra Matteo Salvini e il presidente ungherese Viktor Orban, a pochi giorni dal ballottaggio francese e poche ore dopo la presa di Mariupol da parte della Russia, non favorisce il dialogo tra le due sponde della destra italiana. Un incontro di unora definito «molto cordiale» dal Carroccio e svoltosi allAccademia dUngheria a Roma, dopo che Orban era stato ricevuto in mattinata per quaranta minuti da papa Francesco. In quelloccasione il pontefice ha lodato il piano daccoglienza ungherese dei profughi ucraini, dopo aver più volte rimproverato Orban sul fronte delle barriere anti immigrati. Secondo la Lega il faccia a faccia tra il premier magiaro il numero uno di via Bellerio «è stata loccasione soprattutto per fare il punto della situazione internazionale anche alla luce della crisi Ucraina» ma anche per permettere a Salvini di complimentarsi «per il recente successo elettorale e soprattutto per le parole di papa Francesco che ha lodato Budapest per limpegno nellaccoglienza dei profughi ucraini». Il leader della Lega ha sottolineato lapprezzamento del proprio partito «per la saggezza del Papa, in particolare a proposito dellinvasione dellUcraina per sollecitare lo stop al conflitto», a suggellare il continuo tentativo dellex ministro dellInterno di sposare la linea del Vaticano sulla guerra. Tra le altre cose, Orban ha illustrato le sue politiche economiche a tutela delle famiglie e dei più giovani, con finanziamenti mirati per chi fa figli e vantaggi fiscali, mentre Salvini si è detto «convinto» che il centrodestra vincerà le Politiche del 2023. Con il segretario leghista cera il responsabile del Dipartimento Esteri Lorenzo Fontana, e su questo punto Salvini ha evidenziato «la totale sintonia con Orban per quanto riguarda il contrasto allimmigrazione illegale, la necessità di abbattere il carico fiscale per famiglie e imprese, per lavorare a un progetto di centrodestra europeo chiaramente alternativo ai socialisti, per difendere i valori e le radici dellOccidente». Poi il leader della Lega ha partecipato al ricevimento organizzato dall'ambasciata ungherese a Roma. Ma non ditelo a Meloni e ai suoi alleati polacchi.