È in discussione presso la commissione Giustizia del Senato l’AS 2139, “Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari”, promosso dalla senatrice di 5 Stelle Felicia Gaudiano. L’obiettivo è integrare i criteri per l’individuazione delle località dove deve esservi una sede giudiziaria, che erano stati stabiliti dai Decreti Legislativi 155 e 156 del 7 settembre 2012 (attuativi della legge delega 148/2011), i cui obiettivi espliciti erano quelli di razionalizzare e contenere la spesa pubblica, nonché incrementare l’efficienza degli uffici giudiziari.

A seguito di questi provvedimenti ha avuto luogo progressivamente la chiusura di molte sedi di Tribunali (il 47% delle sedi, secondo una stima del senatore Mario Michele Giarrusso, del gruppo Misto), che ha compresso, secondo quanto spiegato nella relazione di accompagnamento dell’AS 2139, il diritto del cittadino di poter avere il più vicino possibile l’amministrazione pubblica, come sancito dall’art. 10, par. 3, del Trattato sull’Unione europea (il quale richiede che “Le decisioni sono prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini”), nonché il diritto di difesa (ex art. 24 della Costituzione) e l’effettività della tutela giurisdizionale (ex art. 111 della Costituzione). Oltre alla compromissione di questi diritti, è venuto meno anche un presidio di legalità, molto importante in quelle aree dove la presenza della criminalità è notevole.

Inutile evidenziare che fu la stessa avvocatura a contestare la legge 148/2011 (che ha determinato il taglio delle sedi), in quanto si scaricava su professionisti e loro clienti i maggiori costi logistici, oltre che i tempi più lunghi per il raggiungimento delle sedi giudiziarie rimaste funzionanti. In questo contesto si inserisce il Ddl 2139, che, presentato il 16 marzo 2021, è stato oggetto di esame in sede referente a partire dal 15 febbraio 2022, per concludersi con la presentazione degli emendamenti (5 in tutto) entro il 4 marzo.

Come risulta dalla scheda on line relativa a questo provvedimento, il 29 marzo la presidenza della commissione Giustizia del Senato ha posto in discussione l’ipotesi di unificare l’esame di questa proposta con altri disegni di legge in materia di geografia giudiziaria (Atti Senato 758, 1948, 2139, 2322, 2369). Sulla base del dibattito emerso in quella seduta, il presidente della commissione Giustizia, Andrea Ostellari (Lega), ha preso atto che per il momento non vi è il consenso unanime per una congiunzione dei disegni di legge, pur rimanendo personalmente scettico sullo strumento della delega, visto che in questo modo il Parlamento perderebbe il controllo degli effetti della legge. Nella seduta del 12 aprile si è preso atto dell'assenza di consenso unanime su tale ipotesi, per cui si procederà separatamente per tutti i disegni di legge in materia di geografia giudiziaria.

Il disegno di legge 2139 prevede di considerare, ai fini della determinazione dell’opportunità di stabilire una sede giudiziaria, dei criteri aggiuntivi a quelli attualmente presenti, ossia:

  • le caratteristiche geomorfologiche del territorio e la sua estensione;
  • la distanza e il tempo di percorrenza tra il tribunale accorpato e quello accorpante, considerando la carenza di collegamenti stradali e ferroviari;
  • la situazione infrastrutturale e la vetustà della rete viaria all’interno delle circoscrizioni di riferimento.

Inoltre l’AS. 2139 prevede di:

  • assicurare che tra i tribunali soppressi, oggetto di rivalutazione, siano preferiti quelli situati in Comuni con un’alta densità abitativa;
  • ridefinire l’assetto territoriale delle sedi giudiziarie, tenendo conto della presenza di istituti penitenziari di alta sicurezza, e del numero di detenuti ospitati.

Ma quali sono le possibilità di approvazione di questo provvedimento, che è in prima lettura al Senato? «Innanzitutto siamo in attesa dei pareri di altre 2 commissioni del Senato - ricorda la senatrice Felicia Gaudiano, prima firmataria dell’AS 2139 - oltre che del parere del ministero della Giustizia, e tutto questo richiederà qualche settimana. Poi, alla luce dell’interesse di tutte le forze politiche per questo provvedimento, visti i risultati negativi dello smantellamento di tante sedi giudiziarie, da tutti ammessi, abbiamo contribuito a superare il nodo dell’esame congiunto di altri provvedimenti in materia di geografia giudiziaria, che potranno costituire comunque lo spunto per modificare eventualmente l’AS 2193 con emendamenti che ne permettono un sostegno unanime in Parlamento. In questo ambito si giustifica l’utilizzo del meccanismo della legge delega, in quanto l’esame parlamentare dovrebbe essere più semplice e più snello, rispetto ad una legge che indichi le sedi da ristabilire».