Come annunciato la presidente Ursula Von der Leyen, la Commissione Europea ha versato oggi all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dando seguito alla valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata da Roma a fine dicembre, che ha certificato il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel Pnrr per il 2021.  Tale rata, che segue l’erogazione nel mese di agosto di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, ha un valore complessivo di circa 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti paria 12,6 miliardi. L’importo effettivamente versato di 21 miliardi di euro (suddivisi fra 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti) è al netto di una quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto2021 dall’Italia. I fondi sono accordati a fronte del raggiungimento di «51 tappe ed obiettivi», tra cui importanti «riforme», per esempio quella della «giustizia, della pubblica amministrazione dell’istruzione superiore». Interventi che permetteranno di accelerare la transizione ecologica e digitale, rafforzare il sistema produttivo, modernizzare la pubblica amministrazione, ridurre i tempi della giustizia e accrescere la dotazione di infrastrutture del nostro Paese. La Commissione, spiega il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, «è al lavoro con le autorità italiane per continuare l’attuazione di Next Generation Eu». Per il vicepresidente Valdis Dombrovskis, il versamento di 21 mld aiuterà Roma «a migliorare la pubblica amministrazione e l’efficienza della spesa, a digitalizzare le aziende e ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici».

Giustizia, nasce il Cts per monitorarne il funzionamento 

All’articolo 36 del decreto Pnrr 2 arrivato oggi in Cdm sono contenute «misure per il funzionamento del Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria», nonché «del Comitato tecnico - scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria». I due organismi, si legge nella bozza del dl, si occuperanno della «consulenza» e del «supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione dei procedimenti, nel rispetto dei canoni del giusto processo, nonché di effettiva funzionalità degli istituti finalizzati a garantire un alleggerimento del carico giudiziario». Il Cts, si legge, è «presieduto dal Ministro della giustizia o da un suo delegato ed è formato da un numero di componenti non superiore a quindici che durano in carica tre anni. Ai componenti del Comitato non spettano compensi, gettoni di presenza o altri emolumenti comunque denominati».