Un nuovo avviso di chiusura delle indagini preliminari è stato notificato a Irene Pivetti e altri cinque indagati nell’ambito dell’inchiesta del nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF e della procura di Milano per frode fiscale e riciclaggio relative a una serie di operazioni commerciali sospette risalenti all’aprile 2016. E questo perché l’atto precedente del 18 novembre 2021 era stato revocato dal pm Giovanni Tarzia dopo che il Gip non aveva convalidato un contestuale decreto di sequestro preventivo nei confronti dell’ex presidente della Camera per quasi 3,5 milioni di euro. Con il ribaltamento della decisione del tribunale del Riesame del 17 febbraio che ha dato il via libera al sequestro, il pubblico ministero ha quindi chiuso di nuovo le indagini mantenendo gli stessi capi d’accusa già contestati nell’atto dello scorso novembre. Una scelta fatta senza attendere la Cassazione dove pende ancora un ricorso sul sequestro depositato dall’avvocato Filippo Cocco, difensore di Pivetti. L’unica differenza tra l’atto del 18 novembre scorso e quello notificato nei giorni scorsi è l’assenza tra gli indagati del consulente Pier Domenico Peirone, la cui posizione è stata stralciata. Era accusato di riciclaggio perchè avrebbe ostacolato l’identificazione di circa mezzo milione di euro provento della presunta evasione fiscale di una delle società riconducibili a Pivetti.