«La Cina deve partecipare allo sforzo di pace» e deve astenersi «dal supportare Mosca». Così il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles che «si aprirà con l'incontro con il presidente Usa Biden». «Il Consiglio europeo avviene a un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, cominciata il 24 febbraio - ha ricordato il premier - Da allora, secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, sono state registrate 2.510 vittime civili - con 953 persone uccise, tra cui 78 bambini, e oltre 1.500 feriti. Sono purtroppo numeri provvisori, che sottostimano fortemente i morti e i feriti, e che continuano a crescere».

Guerra in Ucraina, Draghi: «Non contrapporre Occidente e Russia»

«Non dobbiamo commettere l’errore di avallare una contrapposizione tra Occidente e Russia e alimentare così quello che è stato più volte definito uno scontro di civiltà», ha detto ancora Draghi ricordando che «molti cittadini russi si sono schierati contro la guerra del presidente Putin e protestano, mettendo a rischio la propria incolumità. A loro va l’amicizia e la solidarietà di tutto il Governo e mia personale». L'Italia continua a lavorare «con determinazione per cessazione ostilità», ha continuato Draghi affermando che «la nostra volontà di pace si scontra però con quella del presidente Putin, che non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo. Il suo disegno appare piuttosto quello di guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol. Per questo, la comunità internazionale ha adottato sanzioni sempre più dure nei confronti della Russia. Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca».

Draghi: «Italia al lavoro per realizzare tregue umanitarie localizzate»

«Davanti agli orrori della guerra, l’Italia lavora con determinazione, insieme a tutta la comunità internazionale, per la cessazione delle ostilità - ha ribadito - Siamo impegnati, insieme ai nostri partner europei, per realizzare delle tregue umanitarie localizzate per organizzare evacuazioni e portare beni di prima necessità». «La crisi in Ucraina ha generato un massiccio flusso di profughi, che attualmente conta oltre tre milioni e 850mila persone. Di fronte all’aumento quotidiano del numero di rifugiati sono essenziali un coordinamento europeo e un impegno finanziario adeguato», ha detto ancora Draghi. «La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha proposto ieri di utilizzare i fondi europei con la massima flessibilità a sostegno di chi scappa dalla guerra in Ucraina, e di stanziare altri 3 miliardi di euro a favore degli Stati membri coinvolti nell’accoglienza», ha affermato il premier.

Draghi ribadisce la volontà di far entrare l'Ucraina nell'Unione Europea

«Il Consiglio europeo riaffermerà anche il consenso al percorso di ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea - ha detto ancora Draghi - L'Italia, come ho detto ieri dopo l'intervento del presidente Zelensky, è al fianco dell'Ucraina. Bruxelles ha già avviato la procedura, il processo è lungo affinché l'adesione di Kiev sia reale e funzionante, ma in questo momento è importante mandare a Kiev ulteriori segnali di incoraggiamento».

Draghi e le risposte al caro carburanti

«La volatilità dei mercati energetici ha inciso anche sui prezzi ai distributori, che all’inizio del mese in Italia hanno superato i 2 euro al litro. Secondo la Commissione europea, l’andamento dei prezzi italiani è in linea con quelli del resto dell’Europa. Lunedì 14 marzo, il diesel costava 2,31 euro in Germania, 2,14 in Francia e 2,15 in Italia. Nel nostro caso, rappresenta un aumento del 40% per la benzina e del 50% per il diesel rispetto a un anno fa», ha sottolineato Draghi ricordando che «il Consiglio europeo si confronterà anche sull’aumento dei prezzi dell’energia. Dopo i picchi raggiunti due settimane fa, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono scesi nuovamente. Il prezzo spot del gas sul mercato europeo oggi è dimezzato rispetto alle punte di circa 200€/MWh raggiunte l’8 marzo. Sono però prezzi ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte quelli di un anno fa».

Draghi cita Mussolini e Hitler

Se non si garantiscono aiuti all’Ucraina, «difendiamo il paese aggressore. Dovremmo accettare che gli ucraini perdano il loro paese e accettino la schiavitù. E’ un terreno scivoloso che ci porta a giustificare tutti gli autocrati, tutti coloro che hanno aggredito paesi inermi, a cominciare da Hitler e da Mussolini». Il presidente del Consiglio Mario Draghi, alla Camera, si esprime così nella replica dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. «Non ci sono scuse per chi aggredisce. Non ci sono scuse», dice in un altro passaggio riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.