«La dose booster deve essere fatta anche dai più giovani che hanno fatto le due dosi e non solo dagli anziani e dai fragili. I dati sul richiamo ci testimoniano l’efficacia del booster contro Omicron perché evita le ospedalizzazioni e le malattie gravi ma è molto contagiosa. Lo vedo da quello che avviene in ospedale, Omicron è meno patogena di Delta ma se non hai fatto il booster riesce a insinuarsi e in molti soggetti. magari con patologie pregresse, può creare dei problemi». Lo ricorda all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando gli ultimi dati diffusi dall’istituto superiore della sanità (Iss), dove si vede che il booster incide sugli over 80 riducendo decessi, ricoveri in terapia intensiva, ospedalizzazioni e positività. Lo stesso non avviene per le altre fasce di età, dove addirittura si registra un incremento per le fasce di età più giovani 12-39; 40-59 di contagi, ospedalizzazioni, terapie intensive e decessi.