Bernardo Marino, deputato che ieri ha ufficializzato il suo passaggio dal M5s al gruppo Misto, intervistato da "Il Corriere della Sera", parla dell'inchiesta che ha coinvolto anche il garante del M5s: «Ha fatto emergere aspetti poco chiari. Io non ho mai ricevuto una pressione. Ma, senza fare polemica alcuna con i colleghi, ho deciso di fare un passo indietro: ho lasciato tutte le chat e dato l'addio al M5S». «Nel 2018, quando sono stato eletto deputato, avevo in testa una sacrosanta missione: migliorare la qualità del servizio dei traghetti per i sardi verso la penisola - racconta il parlamentare sardo - la cosiddetta "continuità territoriale", che proprio a causa del monopolio del servizio in mano a Onorato ci ha costretto per anni a viaggiare su vere e proprie "carrette del mare". Avevo presentato una proposta di legge per assegnare il servizio con una gara europea, perché lo Stato erogava a Onorato 72 milioni l'anno di sovvenzioni, per avere poi un servizio disastroso. Una battaglia che purtroppo, finora, abbiamo perso». «Per adesso passerò al gruppo Misto. Sarò anche più libero di decidere chi votare per il Quirinale. Ho deciso l'addio perché non vedo più una strada politica nel Movimento: abbiamo completamente perso la bussola. La trasformazione dei Cinque stelle non si è compiuta. Le nomine per gestire le varie aree tematiche e la riorganizzazione sui territori sono state calate dall'altro, con criteri a dir poco non chiari», conclude.