Maria Masi, avvocata del Foro di Nola, esperta in diritto di famiglia e diritto del lavoro, è stata eletta presidente del Consiglio nazionale forense. È la prima volta di una donna al vertice di via del Governo Vecchio in quasi cento anni di vita del Cnf. Un’elezione attesa, quella di Maria Masi, avvenuta all’unanimità nella prima seduta plenaria, dopo l’insediamento dei nove nuovi consiglieri, e che arriva dopo circa due anni di guida dell’organismo istituzionale dell’avvocatura nelle vesti di presidente facente funzioni. L’impegno, come dichiarato dalla presidente del Cnf subito dopo il voto, proseguirà con ancora più determinazione e passione per rimarcare la centralità del ruolo dell’avvocato non solo nella giurisdizione ma anche nella società. Maria Masi è avvocata dal 1997 e cassazionista dal 2011. Nel 2015 è stata eletta dal distretto di Corte d’appello di Napoli al Cnf, dove è stata riconfermata alle ultime elezioni forensi per il quadriennio 2019-2022. In precedenza Masi è stata per due mandati, fino al 2012, consigliera e poi presidente dell’Ordine degli avvocati di Nola. È sposata e ha due figli, una femmina e un maschio. Nella plenaria di ieri sono stati eletti anche i due vicepresidenti. Si tratta di Francesco Greco, già presidente del Coa di Palermo, e di Patrizia Corona del Foro di Trento, già presidente dell’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine. Restano immutati gli altri ruoli: consigliera segretaria è l’avvocata Rosa Capria del Foro di Pisa e consigliere tesoriere l’avvocato Giuseppe Iacona del Foro di Caltanissetta. Oggi ci sarà la prima uscita pubblica della presidente Masi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte di Cassazione alla presenza del presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato. «Desidero ringraziare – ha dichiarato Masi – tutti i consiglieri nazionali per la fiducia riposta in me. È una grande responsabilità, ma soprattutto un onore rappresentare l’avvocatura italiana, ancora di più in un periodo incerto e complicato come questo. Altrettanto grande sarà l’impegno del Consiglio nazionale forense e mio per affrontare il lavoro che abbiamo dinanzi». Tanti i temi che il Consiglio nazionale forense guidato dall’avvocata Masi continuerà a seguire con attenzione, a partire dalle riforme del processo civile e del processo penale, ora alla fase dei decreti attuativi. Negli ultimi mesi indicazioni sulle linee che verranno seguite da qui al futuro prossimo sono emerse con chiarezza. Nel plenum del Cnf svoltosi nello scorso dicembre a Reggio Calabria, in concomitanza con l’iniziativa “A Sud della giustizia”, per esempio, è stato rimarcato che «i problemi della giustizia vanno affrontati con pragmatismo, come più volte evidenziato in ogni sede». Tra le priorità si segnalano altresì i problemi strutturali, come il personale amministrativo, la carenza di organico negli uffici giudiziari a partire dal numero dei magistrati, l’adeguamento delle infrastrutture. Attenzione particolare verrà rivolta pure nei confronti dell’edilizia giudiziaria, della geografia giudiziaria (periodicamente sottoposta a rivisitazioni) e della riorganizzazione del lavoro degli avvocati a due anni dallo scoppio della pandemia. Da ultimo, tutte le questioni legate al green pass base per i legali, che non poca confusione e polemiche ha generato. Dieci giorni fa proprio la presidente del Cnf, unitamente al coordinatore dell’Ocf Giovanni Malinconico, ha chiesto maggiore chiarezza al ministero della Giustizia sulla normativa che prevede per gli avvocati l’ingresso nei Tribunali con l’esibizione della certificazione verde.Il Consiglio nazionale forense è stato istituito nel 1926 e ha annoverato tra le sue fila avvocati, giuristi e politici che hanno scritto la storia del diritto italiano. Tra questi Vittorio Scialoja, Francesco Carnelutti, Arturo Rocco, il padre del codice penale ancora vigente, Piero Calamandrei e Enrico De Nicola, primo Capo dello Stato dell’Italia repubblicana.