«Se oggi ho ripreso a fare le telefonate per Berlusconi? No, lui è rimasto a Milano credo che questa pausa dipenda dal fatto che starà pensando se c’è una via di uscita onorevole. La campagna del Fatto e di altri e la sua incapacità di prendere voti avversi salvo alcuni, secondo me l’impresa è disperata. Al momento l’operazione Scoiattolo si è fermata anche se lui potrebbe tornare a Roma domani». Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato del Gruppo Misto Vittorio Sgarbi. Quando ha sentito il Cavaliere? «Ieri sera, Berlusconi era abbastanza triste. Se fossi in lui già oggi cercherei un altro nome - ha detto Sgarbi a Rai Radio1 - se ha capacità di autotutela già da domani deve cercare altro nome». Alla fine lei è riuscito a parlare con Lello Ciampolillo, che aveva spiegato di non esser riuscito a raggiungere? «Si, mi ha richiamato oggi, ma lui dice una cosa e poi ne fa un'altra. Ha detto che è molto interessato a Berlusconi al Colle, quindi io mi sono preoccupato...». Berlusconi «preferisce Mattarella, questo lo so. Draghi proprio non lo preferisce. È una mia strategia ma non la preferisce lui. È la strategia che unisce me prima di questa vicenda e Gianni Letta», sottolinea ancora Sgarbi. Sul nome di Mattarella «dovrebbe però trovare d’accordo - ha continuato - gli altri della coalizione. Non lo vogliono gli altri? Non lo so, non ho parlato con Salvini. Ma se 450 votassero Mattarella, diventa una massa abbastanza inquietante e a quel punto poi trascini gli altri. Tu dai un nome sul quale poi trascini gli altri: questo è vincere l’elezione». «Io credo che lui, se ha una capacità di autotutela, entro domani di cercare un nome nuovo».