Sono scesi di nuovo in piazza, da Milano a Roma, da Napoli a Genova e Trieste. Dopo settimane di assenza, diverse migliaia di no vax e no pass sono tornati a protestare contro le misure volute dal governo per contrastare la pandemia, a partire dall'obbligo vaccinale per gli over 50. Proteste e sit in che si sono svolti senza problemi e dove i bersagli sono stati ancora una volta il premier Mario Draghi, «il nemico numero uno», e il governo. «Vaccinisti giù dalle poltrone» hanno urlato i manifestanti, che avevano anche il servizio d'ordine per prevenire infiltrazioni. A Roma lo hanno effettuato i portuali di Genova, con le pettorine inneggianti a «libertà e verità». «Stanno sperimentando il regime anticostituzionale. Draghi è il nemico pubblico numero uno e dobbiamo far saltare questo governo. Stanno preparando la guerra. Unione Europea di servi», è uno degli attacchi partito dal palco romano di Piazza San Giovanni. Se la sono presa anche con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definito «la vergogna del nostro Paese». Dal palco anche un «inno alla salvaguardia» dei bambini: «dove sono le mamme di Italia: difendiamo i nostri figli. Tutte le piazze di Italia non si pieghino al sistema liberticida. Giù le mani dai bambini». A Milano le ovazioni sono state invece tutte per per lo scienziato 90enne Luc Montagnier che ha parlato di una «proteina tossica» che, secondo lui, sarebbe contenuta nei vaccini contro il Covid. «La salvezza dell'umanità e la fine di questa emergenza sarà nelle mani dei non vaccinati. Saranno i non vaccinati a salvare l'umanità», ha aggiunto il premio Nobel per la Medicina nel 2008. Qualche attimo di tensione si è registrato a Roma quando un gruppo ha tentato di sfilare in corteo, ma il tentativo è subito rientrato e le forze dell'ordine, schierate massicciamente, non hanno lasciato varchi. Anche a Milano è stato dissuaso chi voleva il corteo. Alla stazione Termini di Roma e in altre stazioni nel resto d'Italia è invece andato in scena un blitz dei militanti di Casa Pound. «Confini cancellati, italiani confinati. Draghi vattene» era scritto sullo striscione che hanno esposto. Anche in questo caso non ci sono stati incidenti e gli agenti hanno subito contenuto il flash-mob neofascista. A Milano, in piazza XXV Aprile, al raduno organizzato da Italexit - il movimento creato dal deputato Luigi Paragone, ex M5s - ha preso la parola anche il pilota di motociclismo Marco Melandri, icona "no vax" che ha svelato di essersi contagiato a forza per ottenere il Green pass per poi fare retromarcia con un post su Instagram. Problemi in vista per lui. «Ringrazio Marco Melandri per l'autodenuncia pubblica. Le forze dell'ordine verificheranno l'accaduto. Al di là dei profili penalistici su cui valuterà l'autorità giudiziaria, il comportamento e il messaggio sono senza dubbio indegni e pericolosi», ha detto il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia. A Genova, dopo il discorso del giurista "no vax" Ugo Mattei, - che ha evocato il Ventennio fascista e auspicato «la nascita di un governo ombra contro il "draghismo"» - in 500 hanno sfilato per le vie del centro. Tra i cartelli della protesta, uno affiancava Mussolini "dux" al premier Draghi '"vax", un altro "benvenuti nella nuova Inquisizione" e "green pass uguale discriminazione, ma Gesù non discrimina". Poche decine invece al raduno in piazza Dante a Napoli dove ad arringare i presenti c'era il leader dei gilet arancioni Antonio Pappalardo. La manifestazione si è conclusa con un foglio di via all'imprenditore Nicola Franzoni e una ventina di multe ai "no mask". A Trieste, infine, erano un centinaio i presenti alla manifestazione "Vaccinati insieme ai non vaccinati: giù le mani da sanità, scuola, sanità e lavoro", in cui è stato contestato l'obbligo di vaccino e il pass. Clima del tutto diverso, invece, a La Spezia, dove si sono ritrovati i pro vax. «Grazie a chi ha avuto l'idea di organizzare un presidio come questo, che si colloca all'interno di un percorso per il nostro Paese che è quello del ritorno alla normalità, perché gran parte degli italiani hanno aderito alla campagna vaccinale» ha detto dal palco il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ricordando le parole del presidente Mattarella: «non possiamo permettere che una minoranza possa ostacolare questo percorso».