La petizione per chiedere di reinserire il bonus psicologo «nel primo provvedimento utile» dopo che a differenza di altri bonus è stato tagliato dalla legge di Bilancio ha superato le 250mila firme. Il bonus valeva 50 milioni di euro «per aiutare economicamente le persone che decidono di rivolgersi a uno psicologo, uno psicanalista, uno psichiatra, uno psicoterapeuta», si legge nella petizione. Soprattutto dopo due anni di pandemia. La proposta era stata sostenuta da tutti i principali gruppi parlamentari: M5S, Pd, Lega, Fi, Fd’I, Iv e Leu, eppure non se n’è fatto nulla. È per questo che ora, con una richiesta a prima firma Caterina Biti del Pd ma sostenuta da tanti altri parlamentari, si chiede al governo di intervenire. Sulla questione sta lavorando il ministero dell’Economia, dopo che il deputato dem Filippo Sensi ha chiesto delucidazioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso del question time di mercoledì a Montecitorio. Sensi ha parlato ieri della petizione come di «una spinta che può essere preziosa», spiegando al Dubbio «la speranza di riuscire a inserirlo nel Milleproroghe o nel prossimo decreto sostegni». «Nel 2021, dati dell’Istituto Piepoli, il 27,5 per cento dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche, mentre il 21 per cento è stato costretto a interromperlo - si legge nella petizione - Chiediamo al governo di prendere davvero in considerazione questa proposta e di inserirla nel primo provvedimento utile per andare incontro a un’esigenza immediata e pressante». La proposta prevede due bonus: uno iniziale da 150 euro una tantum slegato dall’Isee e uno più consistente e progressivo: 1600 euro annui per Isee da 0 a 15mila euro, 800 euro annui per Isee da 15mila a 50mila euro e 400 euro annui per Isee da 50mila a 90mila euro. «Non un investimento sostitutivo rispetto al servizio pubblico, che pure andrebbe potenziato, ma una risposta di civiltà rispetto ai tantissimi che si rivolgono ai professionisti nel silenzio e nell'assenza di qualsiasi tipo di sostegno», conclude la petizione.