In una lunga intervista al quotidiano "Libero", l'ex presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, di recente assolto nel processo "Sanitopoli", ritorna sul suicidio di Angelo Burzi, l'ex consigliere regionale del Piemonte, condannato in via definitiva prima di Natale per il caso "rimborsopoli". «Il suicidio dell'ex assessore del centrodestra Angelo Burzi non solo mi dispiace ma, profondamente, mi preoccupa. La custodia cautelare preventiva innesca nel cittadino un processo mentale sconosciuto sia per la violenza inaspettata che per il combinato disposto con l'informazione che è davvero pesantissimo da affrontare» dichiara Pittella, oggi consigliere regionale della Basilicata.

Pittella: «Potevo fare la fine di Burzi»

«Ci sono persone che ritengono l'informazione di garanzia uniti all'arresto preventivo un'onta insuperabile da affrontare e quindi da superare; qui si innesca il tritacarne mediatico che ti giudica ancor prima che il processo venga celebrato. Devo dire che la depressione che ha portato al suicidio l'ex assessore della Regione Piemonte Burzi poteva colpire anche me. La Giustizia dovrebbe essere uno strumento di grande equilibrio capace non di fare semplicemente scontare una eventuale pena anticipatamente ma di recuperare chi ha commesso degli errori; insomma prima di limitare la libertà a qualcuno si deve davvero ponderare bene per capire se sia assolutamente necessario".

Le accuse di Pittella al Fatto Quotidiano, al M5S e a una parte del Pd

Pittella non lesina critiche alla stampa, in particolare al giornale diretto da Travaglio, e al Movimento Cinque Stelle. «Il Fatto Quotidiano non è mai stato garantista ed anzi mi ha attaccato sempre con grande virulenza. I pentastellati ne hanno fatto una vera campagna elettorale basata sul gettare fango sulla mia persona. Mentre devo dire che Forza Italia fece pervenire un messaggio di solidarietà. Voglio però ricordare Maurizio Bolognetti del Partito Radicale, a cui sono da sempre iscritto, e il sindaco di Melfi, Livio Valvano; sempre mi sono stati accanto» afferma Pittella, che aggiunge: «Nessuno mi ha chiesto scusa». E sul Pd dice: «Una buona maggioranza del mio partito mi ha appoggiato e difeso, tra questi Renzi e Lotti. Poi ci sono gli ipocriti che ti consigliano, per il tuo bene, di farti da parte. Questi sono i peggiori, i melliflui, coloro che fingono vicinanza ma che in realtà non vedono l'ora di farti fuori per prendere il tuo posto».