Montecitorio comincia a prepararsi all'elezione del presidente della Repubblica. Un appuntamento importantissimo, quello delle votazioni per la scelta di chi succederà a Sergio Mattarella al Quirinale, che si terrà nella seconda metà di gennaio, probabilmente a partire da lunedì 24. Per allora, se proseguirà il trend registrato fino ad ora, la situazione dei contagi determinata dalla variante omicron del Covid potrebbe complicare le cose. Rendendo ancora più difficile consentire ai poco più di mille "grandi elettori" ed al contorno di giornalisti e funzionari parlamentari di vivere questa fase in sicurezza. In attesa che domani il presidente della Camera Roberto Fico comunichi ufficialmente, con relativa pubblicazione in Gazzetta ufficiale della convocazione, la data di inizio delle votazioni - chiedendo alle Regioni di eleggere i propri delegati che integreranno il Parlamento in seduta comune - alla riapertura del Palazzo con l'anno nuovo, sono entrati in campo gli operai. Nel cortile d'onore, che nel passato è stato solitamente riservato alle postazioni delle reti televisive che seguono le votazioni per il Quirinale, maestranze effettuano misurazioni e delimitano spazi. Anche in Transatlantico sono stati notati operai al lavoro, impegnati nell'allestimento di due quadri elettrici, mentre una squadra di imbianchini sta ritoccando di bianco le volte dei corridoi d'onore, i passaggi che conducono dall'ingresso principale al Transatlantico. Tuttavia, nulla si sa ancora su come le votazioni verranno organizzate per evitare al massimo l'assembramento nei locali del Palazzo di ben oltre mille persone. Il «Cts interno» della Camera, composto da dirigenti dell'amministrazione di Montecitorio ed esperti, sta valutando le misure anti-covid per garantire che le votazioni possano tenersi in condizioni di massima sicurezza per tutti. Quelle decisioni tecniche verranno poi ratificate dal Collegio dei questori che dovrebbe riunirsi il prossimo 11 gennaio. In quella sede, viene spiegato, verranno sciolti tutti nodi sul piano dell'opportunità e politico. Di nodi da affrontare ce ne sono tanti. Se pare abbastanza assodato che si voterà, come sempre, in Aula a Montecitorio, non si sa ancora quante votazioni si terranno al giorno per garantire la sanificazione dell'Emiciclo. Altro accorgimento abbastanza sicuro è quello dello scaglionamento dei votanti per fascia oraria, in modo da sparpagliarli per i grandi saloni del Palazzo facendoli entrare a gruppi in Aula e solo per il tempo strettamente necessario per scrivere un nome e depositarle la scheda nell'«insalatiera», come viene chiamata nel gergo parlamentare l'urna in vimini e raso verde che raccoglie i voti.