Nella letteratura cortese la “donna dello schermo” è l’espediente retorico con il quale il poeta “trovatore” finge di amare una donna per mantenere segreto il vero nome dell’amata.

Nell’anno dedicato al settecentesimo anniversario della morte di Dante torna in mente “la donna dello schermo” alla lettura delle diverse prese di posizione di questi giorni sul futuro del Quirinale.

Difronte alla difficoltà di trovare la più ampia condivisione delle forze politiche sul profilo giusto della Presidenza della Repubblica, come spesso avviene in un Paese ancora profondamente maschilista, il nome di una donna sembra l’escamotage per attraversare la fase tattica della vigilia. O le prime 3 votazioni. E far intendere altro.

Non va bene.

Non va bene che la politica sia piu indietro del senso comune nella promozione delle donne e del lavoro delle donne come leva per la crescita di un nuovo modello di società. Che la pandemia consiglia di realizzare velocemente.

Non va bene che la cura e la condivisione della cura siamo ancora sulle spalle delle donne.

Come indicano i 10 giorni di congedo di partenita della legge di bilancio.

Certo, dopo 10 anni di impegno di molte donne, finalmente strutturali.

Ma pur sempre solo 10 giorni sono.

Insufficienti per superare gli stereotipi nella divisione dei ruoli tra donne e uomini di cui il paese ha bisogno di liberarsi. Per crescere. Per contrastare in modo efficace l’inverno demografico.

Non va bene che l’ipotesi di una donna al Quirinale sia la trovata per comprare tempo.

Eppure potrebbe essere la scelta giusta. Oltre la donna dello schermo. Perché molte donne hanno il profilo che richiede la più alta carica. La competenza, l’autorevolezza, l’esperienza politica, la caratura internazionale.

Certo anche molti uomini.

Per la potenza dei simboli: una donna al Quirinale sarebbe il segno di un Paese finalmente contemporaneo. Un simbolo per le bambine e i bambini di un paese nuovo.

Ma esiste il nome di candidatura femminile alla Presidenza della Repubblica che può unire lo schieramento delle forze politiche?

Dipende dalla maturità delle forze politiche. Dalle loro priorità.

Non dalla donna.