Al Csm è arrivato il concerto della ministra della Giustizia Marta Cartabia sulle proposte elaborate dalla V Commissione per la nomina del nuovo procuratore di Roma. Il voto verrà espresso la prossima settimana, che vede in calendario due sedute di plenum - una martedì e una mercoledì -, dopo il deposito delle relazioni dei consiglieri Alessio Lanzi e Sebastiano Ardita. La Direttivi, il 18 novembre, ha proposto i nomi di Francesco Lo Voi, attuale procuratore di Palermo, che ha incassato quattro voti, e Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, che ha ottenuto un solo voto, quello del togato Ardita. Secondo voci interne al Csm, sarebbe stato quello del pg di Firenze il curriculum più adeguato, ipotesi confermata anche dall’interpretazione data dalla Cassazione nella sentenza con la quale ha annullato la nomina di Michele Prestipino. Stando a quella decisione, infatti, il ruolo di procuratore generale di Corte d’Appello peserebbe di più rispetto a quelli di procuratore e procuratore aggiunto, svolgendo «una generale attività di vigilanza sul (...) puntuale esercizio da parte dei procuratori della Repubblica dei poteri di direzione, controllo e organizzazione degli uffici ai quali sono preposti» ed essendo «titolare del potere di avocazione delle indagini preliminari». Ad incassare il maggior numero di preferenze è stato però Lo Voi, il cui curriculum conta comunque l’esperienza a capo di Eurojust. Viola sarebbe dunque stato travolto dall’onda anomala sollevata dal caso Palamara: il pg di Firenze, infatti, era già stato scelto nel 2019, ma la Commissione fece un passo indietro dopo la pubblicazione delle intercettazioni della cena all’Hotel Champagne del 9 maggio 2019, quando l’ex leader di Anm Luca Palamara, insieme a cinque ex togati del Consiglio e i deputati Luca Lotti e Cosimo Ferri, discussero proprio della nomina del capo dei pm romani, facendo il nome di Viola, ignaro però delle manovre in corso per gestire la decisione. Il nome di Lo Voi, invece, era stato tirato in ballo nei mesi scorsi da Palamara nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Antimafia, dove l’ex leader dell’Anm ha raccontato le trattative per farlo nominare, nel 2014, a capo della procura di Palermo. E proprio la nomina di Lo Voi a Palermo spinse a propendere, nel 2019, per la scelta di Viola a Roma, dove era necessario creare discontinuità rispetto all’epoca Pignatone. La seduta “prescelta” per la nomina potrebbe essere quella del 22 dicembre, l’ultima prima della pausa natalizia. Dopodiché il plenum si troverà ad affrontare altri due fascicoli caldi: la decisione su Roma, infatti, condizionerà tutta una serie di nomine importantissime. Lo Voi e Viola sono candidati anche alla poltrona attualmente occupata da Federico Cafiero de Raho, che a febbraio andrà in pensione lasciando la Dna. In corsa ci sono, tra gli altri, anche il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo (attualmente favorito) e quello di Catanzaro, Nicola Gratteri. Viola ha presentato domanda anche per la procura di Milano, dove poche settimane fa si è chiusa l’era di Francesco Greco, tra i veleni del caso Amara.