Negli ultimi sette, rispetto alla settimana precedente, sono aumentati in tutte le regioni, fatta eccezione per Molise e Val d’Aosta, i nuovi casi di contagio Covid (105.771 vs 86.412) e i decessi (558 vs 498). Analoga crescita riguarda i casi attualmente positivi (240.894 vs 194.270), le persone in isolamento domiciliare (234.040 vs 188.360), i ricoveri con sintomi (6.078 vs 5.227) e le terapie intensive (776 vs 683). È quanto emerge dal monitoraggio indipendente effettuato dalla Fondazione Gimbe.

Rapporto Gimbe: i numeri sui decessi Covid

Aumentano anche i decessi: 558 negli ultimi 7 giorni (di cui 17 riferiti a periodi precedenti), con una media di 80 al giorno rispetto ai 71 della settimana precedente. «Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari di Gimbe - si rileva un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +16,3% in area medica e +13,6% in terapia intensiva». A livello nazionale, al 7 dicembre il tasso di occupazione è del 10% in area medica e del 9% in area critica, con notevoli differenze regionali: le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (16% area medica e 11% area critica), Friuli-Venezia Giulia (24% area medica e 16% area critica) e Provincia Autonoma di Bolzano (20% area medica e 17% area critica). Inoltre, per l’area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (20%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (11%), Liguria (12%), Marche (12%), Provincia Autonoma di Trento (13%) e Veneto (12%). Nonostante l’aumento della pressione sugli ospedali, nelle ultime settimane si è progressivamente ridotta la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi. In particolare, per l’area medica la media mobile a 7 giorni è scesa dal 3,47% del 7 novembre al 2,50% del 6 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,47% del 21 ottobre allo 0,33% del 6 dicembre.

Rapporto Gimbe: l’incremento nelle regioni italiane

Ecco nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, le variazioni: decessi: 558 (+12%), di cui 17 riferiti a periodi precedenti; terapia intensiva: +93 (+13,6%); ricoverati con sintomi: +851 (+16,3%); isolamento domiciliare: +45.680 (+24,3%); nuovi casi: 105.771 (+22,4%); casi attualmente positivi: +46.624 (+24%) «Da 7 settimane - dichiara Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe - continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni più che sestuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 15.110 il 7 dicembre». Il netto aumento della circolazione virale è documentato dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 19,6%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 8%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,54%). In tutte le Regioni tranne Molise e Valle D’Aosta si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dall’1,8% delle Marche al 50,3% dell’Umbria.

In 52 Province l’incidenza è pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti:

  • Trieste (694)
  • Bolzano (651)
  • Treviso (467)
  • Padova (405)
  • Vicenza (391)
  • Venezia (390)
  • Rimini (379)
  • Gorizia (377)
  • Imperia (367)
  • Pordenone (365)
  • Forlì-Cesena (356)
  • Ravenna (299)
  • Aosta (276)
  • Belluno (276)
  • Rovigo (273)
  • Verbano-Cusio-Ossola (267)
  • Ferrara (253)
  • Savona (244)
  • Bologna (244)
  • Udine (244)
  • Ascoli Piceno (239)
  • Verona (235)
  • Trento (233)
  • Viterbo (226)
  • Varese (224)
  • Teramo (216)
  • Roma (200)
  • Ancona (197)
  • Mantova (197)
  • Monza e Brianza (197)
  • Fermo (190)
  • Modena (185)
  • Genova (182)
  • Reggio di Calabria (177)
  • Asti (176)
  • Torino (176)
  • Milano (175)
  • Massa Carrara (175)
  • Brescia 175)
  • La Spezia (174)
  • Cuneo (174)
  • Napoli (168)
  • Grosseto (165)
  • Como (164)
  • Biella (164)
  • Pesaro e Urbino 163)
  • Messina (162)
  • Cremona (160)
  • Novara (155)
  • Caltanissetta (154)
  • Pistoia (152)
  • Reggio nell’Emilia (151)

Rapporto Gimbe: parla Nino Cartabellotta

«Rispetto allo scorso autunno - spiega ancora Cartabellotta - la percentuale di pazienti che necessita di ricovero ospedaliero sul totale dei positivi si è dimezzata grazie alla protezione del ciclo vaccinale primario nei confronti delle forme severe di malattia. Inoltre, a fronte di un numero di tamponi pressoché costante, è verosimile che la riduzione della percentuale dei pazienti ospedalizzati nelle ultime settimane sia correlata al progressivo incremento delle terze dosi somministrate, che riportano l’efficacia a valori più elevati». «Rallenta - puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo di Gimbe - l’incremento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni cresce da 56 ingressi/die della settimana precedente a 59».

Rapporto Gimbe: come procede la campagna vaccinale in Italia

Oltre le più rosee previsioni: la struttura del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo aveva programmato la somministrazione di 2.750.000 di dosi vaccinali nella settimana che va dal primo al 7 dicembre. Ebbene, le dosi somministrate, secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, sono state 480.162 in più. «I target definiti dalla struttura commissariale per il periodo 1-7 dicembre - spiega Gimbe - sono stati superati in tutte le giornate, ad eccezione di domenica 5 dicembre (-8.589 dosi); complessivamente sono state somministrate 480.162 dosi in più rispetto alle 2.750.000 previste». Alla data di ieri (aggiornamento ore 06.32) risultano consegnate 105.174.747 dosi. «Le forniture degli ultimi 7 giorni - commenta Marco Mosti, Direttore Operativo di Gimbe - ammontano a 3,1 milioni di dosi, ma con l’attuale ritmo delle somministrazioni calano le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 5,7 milioni». Sul fronte delle forniture, il commissario all’emergenza ha annunciato inoltre l’imminente distribuzione di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino a mRNA Pfizer per consentire alle Regioni e Province Autonome di avviare dal 16 dicembre la vaccinazione della fascia 5-11 anni. E stando sempre a ieri l’80,1% della popolazione (47.477.646) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+251.527 rispetto alla settimana precedente) e il 77,3% (n. 45.830.582) ha completato il ciclo vaccinale (+147.509 rispetto alla settimana precedente). Nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (3.000.485) è aumentato del 46,8%, con una media mobile a 7 giorni di 461.452 somministrazioni/die: crescono del 52,6% le terze dosi (2.644.894) e del 31,7% i nuovi vaccinati (223.116). Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 97,5% degli over 80 al 78,2% della fascia 12-19), così come accade sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto il 59,3%, nella fascia 70-79 il 30,5% e in quella 60-69 anni il 24,2%.

Rapporto Gimbe: forte incremento dei nuovi vaccinati

Nella settimana che va dal 29 novembre al 5 dicembre il numero dei nuovi vaccinati è salito a 223.116 (+31,7%) rispetto ai 169.397 della settimana precedente. Sono tuttavia ancora 6,6 milioni le persone senza nemmeno una dose, di cui preoccupano da un lato 2,51 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall’altro 1,09 milioni nella fascia 12-19 anni che aumentano la circolazione del virus nelle scuole.