Il Tar di Bologna accoglie il ricorso di un'aspirante avvocata di Agrigento riconoscendo la «assoluta preminenza delle ragioni di tutela della salute della donna in stato di gravidanza e del nascituro». La donna, dopo aver superato la prima prova di abilitazione alla professione presso la Corte di Appello di Bologna, aveva chiesto infatti il rinvio del secondo orale fissato per il 6 dicembre 2021 ad una data compatibile con il proprio stato di salute, trovandosi in una gravidanza a rischio. Ma, come riporta "Agrigento Notizie", la commissione esaminatrice aveva concesso il differimento entro e non oltre il 15 dicembre. Un «atto offensivo alla maternità», secondo i legali della donna. I quali hanno sostenuto che la risposta della commissione esaminatrice rappresentasse una vera e propria «discriminazione di genere a danno di una gestante» e una violazione del principio di uguaglianza. Gli avvocati hanno dimostrato infatti che la donna non sarebbe stata in grado di sostenere l'esame al pari degli altri candidati, e che in ogni caso la decisione si poneva in contrasto con le disposizioni a tutela della gravidanza e della maternità, e quindi di tutela della salute della donna e del nascituro. Una tesi accolta pienamente dal Tar, che ha ordinato la disposizione di una sessione d'esame compatibile con la condizione di salute della donna.