Tornare al concorso in magistratura come era in passato, aperto cioè a tutti i neo-laureati in giurisprudenza e ripristinare la prova scritta tradizionale, soppiantata in tempi di pandemia dall'elaborato sintetico teorico. È quanto chiede il Csm alla ministra della Giustizia Marta Cartabia con una delibera approvata oggi dal plenum all'unanimità, anche con il voto del vice presidente David Ermini, che solitamente non partecipa al voto. Nei giorni scorsi si è appreso che la ministra intende cambiare il concorso proprio in questa direzione. Una modifica che verrà introdotta quasi certamente in occasione dell'imminente riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. Ma il Csm a Cartabia chiede di fare di più: procedere sin dal prossimo bando alla riforma del concorso per l'accesso alla magistratura, consentendo la partecipazione da subito dei giovani appena laureati in giurisprudenza, in modo da allargare immediatamente la platea dei candidati. Il tutto anche nell'ottica di far fronte alla grave scopertura degli organici :mancano più di mille magistrati, proprio mentre gli uffici giudiziari sono chiamati a realizzare gli «ambiziosi obiettivi» del Recovery plan.