La riduzione del divario tra Nord e Sud dell’Italia passa anche dal miglioramento della giustizia alla luce delle riforme che si stanno attuando e in considerazione di quanto avvenuto negli anni passati. Si pensi, per esempio, alla ridefinizione della geografia giudiziaria. Il Consiglio nazionale forense ha deciso di organizzare a Reggio Calabria una giornata di studi con ben tre tavole rotonde in programma oggi, a partire dalle 11.30, nell’«Aula Magna Quistelli» dell’Università degli Studi Mediterranea. Titolo dell’iniziativa: «A Sud della giustizia». I momenti di approfondimento previsti in Calabria consentiranno di riavvicinarsi alla normalità, dopo l’emergenza sanitaria ed un susseguirsi di eventi online. Sarà la prima grande occasione per tornare a discutere in presenza del rilancio del Mezzogiorno, partendo da uno snodo vitale per lo sviluppo del Paese: la giustizia. Ecco perché il Consiglio nazionale forense ha deciso di fare il punto con i Coa del distretto di Corte di Appello di Reggio Calabria. All’evento interverranno, tra gli altri, la presidente facente funzioni del Cnf, Maria Masi. Per il Cnf parteciperanno anche il consigliere tesoriere, Giuseppe Iacona, e i consiglieri nazionali Francesco Napoli, Carolina Scarano, Carla Secchieri, Patrizia Corona, Emmanuele Virgintino e Aniello Cosimato. Al centro del dibattito ci saranno l’accesso alla giustizia per i cittadini, l’edilizia giudiziaria, l’organizzazione e la digitalizzazione degli uffici giudiziari. Daranno un contributo alla discussione il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, il sottosegretario di Stato per la Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e la presidente della Commissione interministeriale Sud-Giustizia, Maria Rosaria Covelli. L’appuntamento sarà trasmesso in streaming sul sito del Consiglio nazionale forense (www.consiglionazionaleforense.it). La presidente del Cnf, Maria Masi, sottolinea l’importanza del confronto nell’avvocatura, partendo dai territori e dagli avvocati, impegnati ogni giorni a difendere i diritti costituzionalmente garantiti. «”A Sud della giustizia” – dice al Dubbio - nasce su invito del presidente del Coa di Reggio Calabria, Rosario Maria Infantino, ed assolve a più motivazioni. La prima è quella di riprendere i percorsi sui territori. Due anni di distanza fisica, tra tutti noi avvocati, a causa dalla pandemia, hanno reso più difficile la comunicazione che il Consiglio nazionale forense ha sempre avuto con gli Ordini circondariali. Il tema della giustizia è attualissimo, dato che sono mesi che discutiamo sulle riforme»- «Abbiamo accolto le notizie delle Commissioni istituite e finalizzate ad elaborare progetti. In particolare per la Commissione per la Giustizia a Sud abbiamo avuto modo di manifestare qualche perplessità su quelli che potevano essere gli obiettivi da realizzare. La realtà dei Tribunali, della giurisdizione, del funzionamento della stessa va affrontata con il contributo di chi è protagonista. E quindi anche dell’avvocatura. Ecco che da queste premesse nasce l’evento “A Sud della Giustizia” per dire che i problemi della giustizia vanno affrontati con pragmatismo, come più volte evidenziato dal Cnf in ogni sede. Mi riferiscono ai problemi strutturali, come il personale amministrativo, al numero dei magistrati, all’adeguamento delle infrastrutture. Molto sentito il problema della edilizia giudiziaria. Nelle ultime settimane abbiamo visto quali sono i problemi che si vivono a Catania. A Reggio Calabria esiste un progetto ministeriale di una decina di anni fa». Il presente è importante, ma è indispensabile pensare pure a quanto avverrà. Digitalizzazione e udienze a trattazione scritta hanno iniziato a tracciare orizzonti fino a qualche tempo fa inimmaginabili. «In futuro – commenta la presidente Masi - si presenteranno nuove esigenze. Se cambiano le regole per il processo, gli spazi potrebbero essere immaginati in un’altra misura». «Le tavole rotonde di Reggio Calabria sono l’occasione per fare un focus sulle risorse del Pnrr. Da qui l’individuazione delle macro aree di discussione nella nostra giornata di studi. L’idea è quella di condividere cose concrete. Dare il senso di quel passaggio, che a volte sfugge, dalla descrizione del mondo possibile della giustizia, fatta di norme generali astratte, a quella che poi è la realtà» «Occorre partire da quello che abbiamo a disposizione e su cosa possiamo intervenire. Esiste qualcosa che funziona e funziona bene? Possiamo assumerlo come buona prassi e verificare se possa essere applicato? È importante rispondere a queste domande. La composizione delle tavole rotonde riflette tutti i temi che ogni giorno ci interessano da vicino. Avremo esponenti della magistratura con i capi degli uffici giudiziari, ci saranno componenti della Commissione per la giustizia al Sud. Sarà una occasione per condividere opinioni e prospettive. Siamo partiti dall’idea di non elencare doglianze. A Reggio Calabria vogliamo ragionare in termini positivi e propositivi. Se non ora quando?».